Olympus SZ-30MR - Il corpo

Test - Recensione di tre compatte tuttofare che hanno adottato sensori Back-Side Illuminated.

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a cura di Tom's Hardware

Olympus SZ-30MR - Il corpo

Come "tuttofare" CMOS non BSI abbiamo scelto la Olympus SZ-30MR in quanto erede di una tradizione consolidata (Olympus ha sempre avuto almeno una linea di compatte zoom dall'escursione focale elevata e con dimensioni quasi da taschino) che viene resa più attuale da alcune funzioni peculiari (come la possibilità di riprendere immagini per la visione in 3D) e soprattutto da un sensore in linea con i dati di targa dei nuovi CMOS BSI.

Il "cuore" di questa compatta Olympus è infatti un sensore da 16 Megapixel (4.608 x 3.456 pixel la risoluzione massima degli scatti) che vengono "impacchettati" in un'area ridotta, tanto da portare la densità a 57 MP/cm2. Si tratta di un valore elevato, che nell'ottica di questo test di gruppo aiuta a comprendere quanto la tecnologia pura del sensore pesi in rapporto alle altre componenti. In questo caso Olympus affianca il sensore con un processore d'immagine evoluto e con una scelta progettuale conservativa: la sensibilità massima impostabile è limitata a 3.200 ISO.

Di tutto rispetto è l'escursione focale di questa "super zoom": 25-600 mm equivalenti, quindi un 24X spostato verso le focali corte, certamente più utili nell'uso normale di quelle lunghe. Uno zoom del genere richiede una funzione di stabilizzazione, che in questo caso viene applicata al sensore e non alle lenti. La luminosità dello zoom (f/3,0-6,9) è migliore della media alle focali corte, un vantaggio compensato da una chiusura eccessiva alle focali invece più lunghe.

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Ergonomicamente la compatta "cade" bene in mano e la si impugna con sicurezza, grazie a una sporgenza nella parte anteriore destra e a un inserto in gomma nella parte posteriore del corpo. Chi non ha le mani troppo grandi può contemporaneamente comandare lo zoom, il pulsante di scatto e la ghiera principale con indice e pollice della mano destra. L'inquadratura si costruisce ovviamente usando il display posteriore da 460 mila punti ma ampio (3 pollici) e ben leggibile anche quando riflette la luce ambientale.

Gli altri comandi sono ben posizionati, l'unico punto debole è la ghiera posteriore che serve a selezionare le opzioni presenti a schermo durante l'uso e alla navigazione del menu di configurazione principale della macchina (operazioni comunque svolte anche da quattro pulsantini posti a croce proprio sotto la ghiera). Questa ghiera dà una certa impressione di fragilità, come anche la ghiera di selezione della modalità di ripresa posta sulla parte superiore del corpo, vicino al pulsante di scatto.

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Un pulsante rosso in evidenza sul posteriore del corpo macchina avvia in qualsiasi momento, indipendentemente dalla modalità in cui è impostata la macchina, la registrazione di uno spezzone video. In alternativa si può usare il sistema tradizionale: selezionare la modalità video con la ghiera principale e premere il pulsante di scatto. La SZ-30 registra video in Full HD (1080p) e può visualizzarlo direttamente in un televisore altrettanto ad alta definizione, grazie all'uscita HDMI.

La fotocamera è dotata di un flash a scomparsa che si estrae e si ripone a mano: non è molto potente ma può bastare per le riprese più comuni. La scheda di memoria utilizzata è di tipo SD, compatibile con le schede SDHC e SDXC. La batteria è proprietaria e la dotazione di base permette di ricaricarla solo collegando la macchina alla rete. Il peso (225 grammi con le batterie) e dimensioni (106 x 69 x 40 mm) sono nella media, solo i 4 centimetri di spessore si notano.