Computer a capo dell'azienda. A che servono i dirigenti?

Un'azienda di Hong Kong ha assegnato una poltrona del suo Consiglio di Amministrazione a un'intelligenza artificiale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un giorno le macchine prenderanno il nostro posto. Fino a poco tempo fa sembrava una minaccia relegata ai film di fantascienza come Io, robot o Resident Evil, oggi è realtà. È successo a Hong Kong, dove Knowledge Ventures, un'azienda specializzata nel settore della ricerca sulla biotecnologia e la medicina rigenerativa, ha integrato all'interno del Consiglio di Amministrazione un'intelligenza artificiale denominata VITAL, sviluppata dall'azienda inglese Analytics Aging.

In un'intervista con BeatBeat Dmitry Kaminskiy, membro dello stesso CdA, conferma che VITAL è stato accolto come "un membro paritario del Consiglio di Amministrazione, perché la sua opinione (che in realtà è il risultato del suo algoritmo di analisi) sarà considerata probabilmente la più importante". 

Riunione del Consiglio di Amministratione

VITAL parteciperà alle riunioni e darà un contributo decisivo per la selezione dei finanziamenti da erogare. Anzi, "le riunioni con gli investitori saranno aperte proprio con la discussione dei dati analitici forniti all'intelligenza artificiale", e "tutte le decisioni sugli investimenti saranno prese solo dopo che VITAL ne avrà elaborato i dati". 

Andiamo per ordine: VITAL è l'acronimo di Validating Investment Tool for Advancing Life Sciences, e in sostanza consiste in un algoritmo con capacità analitiche e predittive che ha in memoria tutti i dati utili per stabilire quali sono le aziende pubbliche e private su cui fare investimenti di maggior successo, fra quelle specializzate nel settore delle biotecnologie, medicina rigenerativa, oncologia, bioinformatica e medicina personalizzata.

In sostanza VITAL prende le sue decisioni mediante la scansione di aziende potenziali destinatarie di finanziamenti, delle rispettive sperimentazioni cliniche, proprietà intellettuali, della loro storia economica e produttiva.

Il dipendente 2.0

Nel comunicato ufficiale l'azienda spiega che il CdA sfrutterà questo strumento perché "potrebbe automatizzare la maggior parte del lavoro di due diligence, oltre a incrociare tutti i dati storici per individuare quelle tendenze che non sono immediatamente evidenti agli esseri umani".

Gli esserei umani, appunto, che sono "emotivi e soggettivi, e possono commettere errori". Knowledge Ventures riconosce che "l'uomo, a differenza delle macchine, può prendere brillanti decisioni intuitive, mentre il computer ha a disposizione solo la logica". Per fortuna, ci viene da dire.

La ricetta per il successo pensata dai dirigenti di Hong Kong è quindi quella di unire le peculiarità dell'essere umano con quelle della macchina. Per adesso.