Computer biologici con batteri dal DNA modificato

Alcuni ricercatori londinesi sono riuscire a realizzare porte logiche usando batteri dal DNA modificato. Si pongono così le basi per costruire computer biologici, che potrebbero cambiare profondamente il nostro modo di vedere l'intelligenza artificiale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Gli scienziati dell'Imperial College di Londra sono riusciti a realizzare alcuni componenti elettronici basati su batteri modificati, aprendo la strada allo sviluppo di computer biologici. Lo studio, pubblicato su Nature, pone le basi per una nuova concezione del calcolo artificiale, ma solleva anche questioni etiche.

Più nello specifico i ricercatori sono riusciti a realizzare delle porte logiche, ovvero "i blocchi fondamentali dei circuiti al silicio, su cui si basa l'intera era digitale. Senza di loro non potremmo elaborare l'informazione digitale. Ora che abbiamo dimostrato di poter replicare questi elementi con batteri e DNA, speriamo che sia possibile arrivare a una nuova generazione di processori biologici, le cui applicazioni nell'elaborazione delle informazioni potrebbero essere importanti come quelle dei loro equivalenti elettronici", spiega il professor Richard Kitney, coautore dello studio.  

Porta AND

La ricerca da compiere è naturalmente ancora molto lunga, ma i professori sperano che un giorno sarà possibile costruire microscopici computer biologici; si potrebbero usare per esempio in medicina, per cercare e distruggere cellule cancerogene, o per eliminare sostanze tossiche - o magari per liberarsi velocemente degli effetti di una sbronza colossale, perché no?

Al momento tuttavia è stato possibile replicare gli stati elettronici "On" e "Off", e realizzare una porta "AND". Il protagonista di questa incredibile scoperta è il batterio E.Coli (lo stesso di cui abbiamo parlato lunedì) con DNA modificato. Le porte realizzate si possono anche combinare, e così gli scienziati sono anche riusciti a ottenere le porte "NOT" e "NAND", più complesse rispetto ad "AND".

L'obiettivo è quindi quello di sviluppare computer biologici più evoluti, in grado di realizzare compiti complessi e programmabili. Le potenzialità sono numerose, soprattutto se si pensa alla citata scienza medica. Si potrebbe però pensare anche alla depurazione delle acque, o al raffinamento degli idrocarburi.

Porta AND biologica - Clicca per ingrandire

Le possibili applicazioni di un computer biologico sono numerose. E sarebbe semplice farsi trasportare dall'entusiasmo e dimenticare un piccolo dettaglio. Un batterio, per quanto semplice e primitivo, è una forma di vita. E allora come dovremmo guardare a un complesso sistema di batteri modificati in grado di compiere azioni complesse?

E se potessero un giorno servire per far ricrescere arti mancanti, o avere un ruolo nella riproduzione assistita? C'è da scommettere che in futuro diversi comitati etici avranno delle opinioni a riguardo. Voi ne avete già una?

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