Computer di plastica a basso consumo: futuro uso e getta

I ricercatori di tutto il mondo lavorano a computer indossabili di plastica. All'Università dell'Iowa hanno trovato un modo per risolvere alcuni problemi, come i consumi e la densità di archiviazione.

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a cura di Manolo De Agostini

Ricercatori dell'Università dell'Iowa hanno scoperto un metodo per convertire dati magnetici in dati ottici senza bisogno di energia elettrica esterna. Ne parla di Extremetech, citando uno studio pubblicato su Nature Communications. "È un grande passo avanti verso lo sviluppo di computer di plastica flessibili, a basso costo e usa e getta" scrive il collega Sebastian Anthony.

Dispositivi indossabili in primis quindi, che della flessibilità, del costo e della convenienza dovranno fare il loro cavallo di battaglia in futuro. Extremetech spiega che per "computer plastici" s'intendono soluzioni basate su semiconduttori organici - polimeri - posti su un substrato plastico flessibile per creare transistor organici a effetto di campo (OFET).

A oggi lo sviluppo di queste soluzioni presenta ancora diversi punti oscuri, a partire dai consumi e l'archiviazione. "Gli OFET non sono così efficienti e la densità di transistor attuale è troppo bassa per ottenere una quantità di RAM usabile o memoria NAND Flash non voltile su un substrato plastico", spiega il sito. "Teoricamente è possibile utilizzare una pellicola magnetica sottile per memorizzare i dati ad alta densità, similmente a un piatto di un hard disk, ma leggere quei dati magnetici con semiconduttori organici è difficile e richiede un sacco di energia", aggiunge il sito. Ed è qui che s'inserisce lo studio statunitense.

I ricercatori hanno trovato un modo per trasdurre - convertire - i dati magnetici, archiviati su un foglio magnetico, in dati ottici emessi da un LED organico. Normalmente ciò richiederebbe molta elettricità, ma usando un composto magnetoelettroluminescente nell'OLED i ricercatori hanno ottenuto una trasduzione senza "costi".

Il campo magnetico dei bit archiviati sul foglio è sufficiente per far eccitare l'OLED e dare il via alla produzione di fotoni. In teoria, si potrebbero quindi trasportare questi dati ottici lungo un "computer plastico" tramite un qualche tipo di bus di comunicazione.

"Ciò potrebbe aiutare a risolvere i problemi di archiviazione e comunicazione consentendo di sviluppare nuovi tipi di computer a basso costo e consumo basati sulla conduzione plastica", ha affermato il professor Markus Wohlgenannt, coautore del documento. I consumatori devono quindi aspettarsi, in un futuro chissà quanto lontano, computer a basso costo flessibili, con una capacità di archiviazione decente e l'emergere di nuovi campi applicativi per monitor, sensori e tanto altro ancora.