Comune senza broadband? La cittadinanza diventa provider

I cittadini di Verrua Savoia sono diventati gli Internet Service Provider di sé stessi, grazie al Politecnico di Torino.

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a cura di Dario D'Elia

Il comune di Verrua Savoia, in provincia di Torino, è il primo in Italia ad aver risolto il problema del digital divide creandosi il proprio Internet Service Provider. La strada intrapresa è replicabile in tutta Italia, ma il percorso non è facile.

Tutto nasce nel 2010 quando il Politecnico di Torino, grazie al professor Daniele Trinchero, avvia un progetto sperimentale che ha come obiettivo portare connettività wireless ad alte prestazioni (70 Mb/s) – ma basso costo - in zone rurali. Trinchero è di Verrua quindi riesce a convincere i compaesani che Internet migliorerà la qualità della vita delle persone. E così grazie al Wi-Fi N in banda 5 GHz, accessi Wi-Fi 2.4 GHz e tecnologie low-cost sviluppate nel lab del Politecnico ben 260 case su un totale di 630 vengono coperte dai servizi.

verrua broadband

Antenne a Verrua

"Abbiamo sempre comunicato ogni variazione o interruzione di servizio, il nostro obiettivo è sempre stato quello di portare Internet in un'ottica partecipativa. Si è creata una comunità intorno alla condivisione di questo servizio", spiega Trinchero a La Repubblica.

A dicembre 2014 è previsto il termine della sperimentazione, ma gli abitanti di Verrua hanno deciso di non rinunciare alla connettività quindi supportati dall'università e dal Consorzio Top-Ix (che riunisce gli operatori Internet piemontesi) hanno dato vita a "Senza Fili, senza Confini". L'associazione è diventata un vero e proprio operatore di telecomunicazione che non potrà fare business ma portare esclusivamente il servizio Internet gratuito sul territorio. Unico costo: la quota di iscrizione annuale pari a 50 euro.

antenne verrua wireless

Antenne

In pratica il denaro raccolto consentirà l'acquisto all'ingrosso della banda larga da un operatore e grazie alle apparecchiature del Poli si potranno offrire sul territorio servizi a 20 megabit. Il tutto con una copertura del 98% del territorio e del 97% delle famiglie.

"Non c'è concorrenza con gli operatori perché l'associazione deve comunque acquistare da loro una banda", puntualizza Trinchero. "È chiaro che le condizioni di acquisto sono molto più favorevoli perché l'acquisto lo fa una comunità e non dei singoli cittadini. L'operatore è rasserenato dal fatto che non ha costi operativi perché è l'associazione ad occuparsi di distribuire la banda ai propri associati".