Comuni-Chiamo rende i Comuni italiani efficienti: maddai!

Comuni-Chiamo è una piattaforma per i Comuni che consente ai cittadini di segnalare problemi, mancanze e inefficienze. Il sindaco e i suoi collaboratori possono intervenire immediatamente.

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a cura di Dario D'Elia

Comuni-Chiamo è una piattaforma online per migliorare la qualità dei servizi dei Comuni e delle vita dei cittadini. L'omonima startup ha sviluppato un software che consente non solo di segnalare problemi sul territorio (buche, allagamenti, lampioni spenti ecc), ma anche opendata, twitter, news. Il Comune ha così strumenti gestionali e informazioni analitiche in tempo reale sul proprio territorio. Intervistiamo il fondatore Matteo Buferli.

Startup italiane di successo

La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!


Presentati

Mi chiamo Matteo Buferli ho 27 anni e sono fondatore di Comuni-ChiamoHo studiato informatica all’università di Bologna e dopo la laurea ho fatto alcune esperienze in diverse aziende come sviluppatore. La realtà da dipendente mi stava però stretta e sentivo l'esigenza di creare qualcosa di mio. Così mi sono licenziato e assieme ad altri tre amici è partita l’avventura di Comuni-Chiamo!


Presenta la tua startup

Comuni-Chiamo è una piattaforma web che aiuta i comuni a gestire meglio il proprio territorio comprendendo e gestendo i bisogni dei propri cittadini. La startup è nata alla fine del 2011 quando il papà di Gilberto Cavallina, che assieme a Jacolpo Solmi e Jason Boo, che hanno fondato con me l’azienda, non riusciva a segnalare al proprio Comune alcuni problemi che riscontrava nella sua via.

Ci siamo così messi al lavoro e abbiamo fatto una delle cose che ancora oggi caratterizza di più la nostra startup: ci siamo seduti vicino a chi doveva utilizzare il nostro prodotto – cittadini da un lato e dipendenti comunali dall’altro – per capire esattamente i loro problemi e le loro esigenze.

La prima versione si concentrava sul facilitare ai cittadini la segnalazione e ai dipendenti comunali la ricezione e soprattutto la gestione di qualsiasi segnalazione riguardante problematiche cittadine. Far lavorare meglio i vari uffici del Comune è una delle caratteristiche principali di Comuni-Chiamo e abbiamo quindi creato un luogo dove si potesse comunicare in maniera efficiente e coordinare le varie attività da svolgere.

Comuni-chiamo

Grazie a Comuni-Chiamo i Comuni hanno ricevuto più di 15.000 segnalazioni e ne hanno già chiuse oltre 11.000. Questo dimostra che la piattaforma aiuta il cittadino a comunicare ma soprattutto favorisce la gestione e risoluzione delle problematiche.

Crescendo e con il passare del tempo i Comuni hanno iniziato a disegnare insieme a noi nuove soluzioni. La piattaforma si è così evoluta aggiungendo funzionalità anche molto distanti dalla "semplice" gestione delle segnalazioni. Ad esempio, grazie agli "ideari", il Comune può ora chiedere ai cittadini di formare proposte per migliorare il proprio territorio oppure con easy PM gestire il corpo di Polizia Municipale è diventato molto più facile ed efficace.

In poche parole non ci fermiamo mai e lavoriamo con i Comuni per innovare e rendere migliore il territorio che amministrano. Al momento hanno aderito 35 realtà in tutta la penisola.

Per i più smanettoni aggiungo che Comuni-Chiamo è un applicativo SAAS, completamente cloudbased. È sviluppato in PHP ma con grande quantità di tecnologie client-side come AngularJS. Sono convinto che l’abilità nel bilanciare tecnologie consolidate e nuove sia vincente per garantire la stabilità e la longevità del servizio.


La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Lavoriamo con un cliente particolare come la Pubblica Amministrazione. Quando dicevamo che volevamo fare impresa in italia con un cliente del genere ci ridevano in faccia (compresi alcuni Sindaci a cui presentavamo il progetto). Invece siamo ancora qua.

La più grande difficoltà, che ancora adesso ci troviamo ad affrontare, è la difficoltà nel ricevere una risposta definitiva da parte di alcune amministrazioni. Nel B2B un cliente non capace di dire di no è molto pericoloso perché ti fa spendere molte energie senza alcun ritorno. Fortunatamente non sono tutti così, e noi stessi cerchiamo di promuovere un rapporto basato sull’onestà e il rispetto. Questo è il modo migliore di creare sinergie e innovazione. 


Un consiglio per tutti gli startupper

Essere pazienti. È una cosa che raramente si sente ma dalla nostra esperienza credo sia l’elemento che ci ha permesso di arrivare fin qui ed essere sostenibili. Non puoi pensare che se crei qualcosa oggi già domani avrai il riconoscimento da parte del mercato. Devi comunicare il prodotto, dare tempo ai clienti di accettarlo e alla massa critica di formarsi. Se sei impaziente e ti arrendi troppo presto rischi di non raccogliere quello che hai seminato con tanta cura.  

Comuni-chiamo


Un errore da non fare

Dimenticarsi dei ricavi (soprattutto se fai azienda in Italia). La base di tutto deve essere la sostenibilità della tua startup per poter continuare a migliorarsi e portare più valore al tuo cliente/utente. Senza soldi non lo puoi fare. O trovi dei clienti che pagano e riconoscono il valore del tuo prodotto oppure un investitore che creda nella tua startup: in Italia indovinate quale è la strada più facile? 

Problemi risolti


Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

Noi facciamo impresa in un ambito molto burocratizzato e regolamentato. E molte volte le "riforme" anziché semplificare aggiungono complessità. Semplificare regole e procedure ridurrebbe tempi e costi, vincerebbero tutti. 


Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

Ne basta uno: ripagare il paese per quello che ci ha dato in termini di cultura e forma mentis. Credo sia giusto perché se nessuno si prende questa responsabilità non c’è neanche la speranza di poter ripartire.

 


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