Concetto di gioco invariato
Le basi di Nexus non sono differenti da quelle dei capitoli precedenti. Prima affronterete una fase di creazione del robot, combinando tra loro centinaia di parti meccaniche, accessori vari (radar, sistemi di raffreddamento), e infine guarnirete il tutto con armi più o meno pesanti.
Creato il vostro eroe potrete accingervi ad affrontare le missioni su vari campi di battaglia, che spaziano da vere e proprie arene, dove gli spettatori si abbandoneranno al tifo sfrenato, ad altre aree più o meno abitate e industrializzate.
Il controllo del robot ha subito alcuni cambiamenti rispetto i capitoli precedenti, con una rivisitazione del sistema dei comandi. I due joystick analogici gestiranno i movimenti (uno per camminare e l'altro per cambiare direzione), i bottoni frontali permettono il controllo delle armi (selezione e fuoco), mentre i sistemi accessori vengono controllati dai pulsanti superiori del Joypad.
Controllare il robot non è un affare semplice fin da subito, anche se gli appassionati dei precedenti capitoli impiegheranno poco a prendere confidenza.
La reazione ai comandi non è sempre immediata, ma cerca di avvicinarsi a quella che potrebbe essere la realtà. Avete mai guidato un robot da 10 o 20 tonnellate? Nemmeno io, ma posso immaginare che tali colossi, se mai esisteranno nella realtà, non saranno dei fulmini di guerra. Ciò significa che quando muoverete il joystick analogico per effettuare uno spostamento, questo sarà leggermente ritardato. Allo stesso modo, è stato preso in considerazione il tempo di caricamento delle armi, che varia in base alla tipologia, ed eventuali problemi causati dal surriscaldamento degli apparati.
Per quanto concerne invece il comparto grafica e audio, si può accomunare a quello dei precedenti titoli, senza sostanziosi cambiamenti. Forse è giunta l'ora di un restyling, le texture sono un po' troppo sterili e slavate, certamente non all'altezza di altri giochi di questi tempi.
