Conclusioni

DRM "Digital Rights Management" ed equo compenso: ecco gli aspetti giuridici.

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a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

La coesistenza di equo compenso e di sistemi di DRM è inaccettabile dal punto di vista giuridico, perché la presenza dell'equo compenso dovrebbe rendere illeciti tali sistemi: di fatto si costringe un soggetto a pagare sempre e comunque senza mai avere una contropartita adeguata (ad es., per avere una copia su audiocassetta di un cd audio legittimamente acquistato)… o senza averla affatto (quando non è possibile effettuare la copia)!

Il problema principale è che l'impianto normativo italiano è chiaramente vecchio e inadeguato, come del resto sostenuto da gran parte dei giuristi italiani. Ancor più grave è, però, il fatto che la l. 633/41 sia squilibrata nel tutelare i titolari dei diritti d'autore a scapito dei legittimi possessori; non sembra che nel prossimo futuro sarà possibile registrare un'inversione di tendenza (basti pensare alla già celebre direttiva IPRED2). Come si è detto, nella fase di applicazione del diritto c'è poco da fare: bisogna fare i conti con la legge scritta e, dunque, gli utenti hanno a disposizione pochi mezzi giuridici per contrastare le pretese delle loro "controparti".

Tuttavia, le recenti prese di posizione verso un'abolizione dei sistemi di DRM potrebbero portare ad una progressiva diminuzione "di fatto" dei sistemi di DRM. O almeno così si spera!

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