Conclusioni: tanto carisma per idee su scala planetaria

Dopo cinque giorni in tono minore, SMAU 2005 chiude in grande stile con una conferenza stampa dedicata al ventesimo compleanno di Microsoft Italia con la partecipazione speciale del magnate Bill Gates.

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a cura di Roberto Buonanno

CEO

Conclusioni: tanto carisma per idee su scala planetaria

Ascoltando Bill Gates è impossibile non invidiarne l'enorme potere e allo stesso tempo ammirarne la carriera ineguagliabile. Su Gates e Microsoft ne sono state dette di tutti i colori, ma chi scrive ritiene che non si diventa l'uomo più ricco e influente al mondo per caso.

Gates non si pone il problema di come la gente lo giudica e negli ultimi tempi ha dato vita a progetti che in molti avevano ritenuto manie di grandezza di un ragazzo troppo ricco e viziato. Oggi Gates parla del futuro della propria società legandolo indissolubilmente al futuro del mondo intero. Come contraddirlo: è difficile immaginare un mondo senza computer, di conseguenza un mondo senza Microsoft.

La speranza è che non si diventi un popolo di idioti, che per decidere cosa fare nella proprio giornata attendono un input dai propri accessori digitali. Nel rapporto uomo macchina la parte attiva deve rimanere la prima, altrimenti uno strumento si può trasformare in una gabbia, se non addirittura in una camicia di forza. Se fossimo nati per comunicare globalmente 24 ore al giorno avremmo le antenne al posto delle orecchie. L'essere umano ha il diritto di passare del tempo senza chattare, senza musica nelle orecchie, senza il terrore del trillo del telefonino. Ognuno di noi ha inoltre il sacrosanto diritto di passare perfino delle ore semplicemente a oziare, senza agitarsi necessariamente, magari usando quella massa grigia che cerchiamo di tenere spenta il più possibile per pensare alla nostra vita.

Chi scrive è convinto che la componente più importante di qualsiasi oggetto digitale - primo tra tutti il telefono cellulare - sia il tasto di spegnimento. Usarlo con saggezza sarà la vera liberazione dell'ego dell'Homo Digitale del terzo millennio.

Fino a quando non ce lo toglieranno?