Confalonieri snobba il Corriere e dice no ai trust

Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, dice no all'acquisto di un quotidiano. A suo parere il flame è stato alimentato per attaccare Berlusconi. In ogni caso è d'accordo sulla netta divisione fra le TV e i giornali.

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a cura di Dario D'Elia

Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ieri ha confermato di non aver alcuna voglia di acquistare quotidiani. Dopo aver incontrato la commissaria europea all'Agenda digitale, Neelie Kroes, è ritornato sulla polemica alimentata dal decreto Milleproroghe (Nel 2012 Mediaset potrebbe comprare il Corriere).

"Hanno creato un caso in una cosa che non esiste. È tutta un'invenzione fatta per attaccare Berlusconi", ha dichiarato Confalonieri. "Noi non abbiamo nessuna voglia di prendere dei giornali, che tra l'altro vanno tutti male".

Fedele Confalonieri

Una buona notizia insomma per tutti gli operatori del settore, preoccupati per il rischio di concentrazioni tra stampa e TV. A onor del vero il tema è più sottile poiché sia l'AGCM (Antitrust: incrocio stampa-TV, Berlusconi inadatto) che il Garante per le Comunicazioni (AGCOM e stampa: no alle concentrazioni nei media) hanno sollevato problemi di diritto. Insomma, non è importante se Mediaset voglia o meno entrare nel mercato dell'editoria, oppure se il Presidente del Consiglio partecipi o meno al dibattito. 

Quel che conta (sempre secondo le autorità Garanti, NdR) è che a un media conglomerate dal raggio di azione così ampio non dovrebbe essere consentito di controllare anche quotidiani; e al suo azionista di maggioranza, che è una delle più importanti cariche dello Stato, di decidere sul destino dell'intero settore.

Confalonieri parlando proprio del Corriere della Sera ne ha approfittato per fare una battuta. "Come lo prenderemmo? Chi te lo dà? Ci sono 27 proprietari. A me non interessa e neanche a Berlusconi". In ogni caso il presidente è stato chiaro, a suo parere "è giusto che ci sia una divisione fra le TV e i giornali, come previsto con la legge Mammì e poi con la Gasparri".