Corpo macchina, continua

Recensione - Test della Canon PowerShot G16, ultima nata della fortunata famiglia Canon G.

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina, continua

Sul retro spiccano i due sistemi di traguardazione dell'immagine, come da tradizione Canon su questa tipologia di macchine: un mirino ottico e un display LCD.

Di questo mirino ottico si è detto e scritto molto, il più delle volte in maniera negativa. La critica più diffusa è quella delle dimensioni troppo ridotte e di un'area inquadrata che corrisponde circa all'80% di quella realmente ripresa. In realtà, dal nostro punto di vista il problema maggiore è legato all'impossibilità di visualizzare il punto di messa a fuoco, cosa invece possibile con altri mirini ottici o ibridi molto più sofisticati e costosi come quello, ad esempio, della Fujifilm X-Pro1.

Tuttavia, dall'esperienza dei casi pratici abbiamo costatato che anche inquadrando con il mirino ottico, la percentuale di scatti con messa a fuoco errata è bassissima. Il motto "inquadra e fidati che tutto andrà bene!" in questo caso è più che mai azzeccato. Dobbiamo altresì pensare che con un sensore di queste dimensioni, la messa a fuoco non è certo così critica e si possono ottenere discrete profondità di campo anche con l’obiettivo molto aperto.

Il monitor posteriore da 3" e 922.000 pixel si è rivelato di ottima qualità, ben definito e contrastato e con un ampio angolo di visione. Per ridurre lo spessore della fotocamera, il costruttore ha scelto di abbandonare quello di tipo completamente orientabile, utilizzato sulla G12, utile quando si riprende dall'alto o dal basso e nella macrofotografia. Si sarebbe però potuto pensare ad una soluzione intermedia, adottandone uno quantomeno angolabile. Anche il touch screen non avrebbe guastato.

Sulla destra del display, sono stati più o meno replicati i comandi delle precedenti PowerShot serie G. Il tasto al centro della ghiera di controllo permette di regolare le impostazioni principali legate allo scatto, secondo un sistema di dati ortogonali: in ordinata scorrono in sequenza tutti i parametri (esclusi i dati di esposizione), in ascissa si visualizzano e selezionano le relative impostazioni. Si tratta di un sistema rapido e abbastanza efficace, sebbene non offra la vista globale del tasto "Q" presente sulle reflex della stessa Casa.

Il tasto ISO permette di regolare la gamma di sensibilità da 80 a 12.800 ed è possibile anche impostare il valore massimo da non superare.

A livello d'interfacce, sono presenti le uscite mini HDMI, mini USB e la presa per il telecomando a filo RS-60E3; manca solo l'ingresso per il microfono esterno, presente ad esempio sulla nuova Nikon COOLPIX P7800.

Batteria ed SD Card, infine, s'inseriscono aprendo uno sportellino sul fondo dell'apparecchio. Da ultimo, un accenno al Wi-Fi, uno degli aspetti principali che contraddistingue la G16 rispetto alla precedente G15.

La macchina è dotata di un modulo Wi-Fi interno che permette di caricare foto e video su Facebook, Twitter, YouTube e Flickr tramite Image Gateway, il servizio on-line riservato ai possessori di prodotti digitali Canon per condividere le proprie immagini e video con altri utenti. E ancora: inviarle per e-mail, condividerle su tablet e smartphone, stampare in wireless e trasferirle al computer.

Come funziona, in pratica? Una volta attivata la modalità Wi-Fi e stabilito un nick name per la macchina, la stessa cerca tutti gli access point nelle vicinanze. Collegata ad un access point, avvia le app dedicate sul dispositivo di destinazione, ad esempio uno smartphone. Per inviare le immagini a quest’ultimo, occorre installare l'app gratuita CameraWindows e connettersi allo stesso punto di accesso. Queste procedure in un primo momento possono sembrare un po’ complesse, ma sono ben descritte dal manuale d'uso. L'unico limite di CameraWindows è dovuto al fatto che non si può usare lo smartphone per remotare la camera, ciò che è invece possibile, ad esempio, su una reflex semi-professionale come la EOS 6D.

Infine, il Wi-Fi consente anche di collegare la fotocamera a dispositivi mobili per la sincronizzare i dati GPS rilevati dallo smartphone o tablet al momento dello scatto con le immagini registrate, mentre Image Sync offre il backup online su PC, sempre tramite Canon Image Gateway o Flickr.