Corrotti e pregiudicati in fila per l'oblio di Google Italia

Google ha attivato una procedura online per la rimozione di tutti i contenuti considerati "inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati".

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a cura di Dario D'Elia

Gli utenti italiani d'ora in poi potranno chiedere a Google di rimuovere risultati relativi a interrogazioni online (query) che includono il loro nome. In pratica potranno essere rimossi tutti i contenuti considerati "inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati".

In verità l'iniziativa coinvolge tutti i cittadini comunitari ed è diretta conseguenza di una recente decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea. Ovviamente questo non vuol dire che ogni richiesta verrà soddisfatta in automatico poiché vi sarà un team di Google che valuterà ogni singola domanda, cercando di bilanciare i diritti sulla privacy della persona con il diritto di tutti di conoscere e distribuire le informazioni.

Diritto alla privacy?

"Durante la valutazione della richiesta stabiliremo se i risultati includono informazioni obsolete sull'utente e se le informazioni sono di interesse pubblico, ad esempio se riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o la condotta pubblica di funzionari statali", spiega la nota ufficiale.

Per presentare una richiesta di rimozione è sufficiente compilare un modulo online, oggi ancora in Beta e soggetto nel tempo a essere aggiornato su indicazione delle autorità per la protezione dei dati.

La procedura prevede l'obbligo di sottoporre una copia di un documento d'identità valido corredato di foto. E allo stesso tempo i link specifici delle pagine che si vogliono rimuovere, nonché le motivazioni che riguardano questa scelta.

"Google riceve spesso richieste di rimozione fraudolente da parte di persone che si spacciano per qualcun altro, che cercano di danneggiare i propri concorrenti o che cercano di rimuovere informazioni di carattere legale", prosegue l'azienda.

"Per evitare tali abusi, dobbiamo verificare l'identità di chi presenta le richieste di rimozione.[…] Google utilizzerà tali informazioni esclusivamente per autenticare più facilmente la richiesta". Dopodiché in caso di rimozione saranno avvertito il Garante e i webmaster dei siti.

Senza ombra di dubbio si tratta di una grande novità per Internet. Il diritto all'oblio oggi ha finalmente uno strumento di applicazione, ma siamo ancora agli inizi e bisognerà valutare nel tempo la sua efficienza. Il rischio di abusi è altissimo: la collaborazione tra Google e le Authority sarà fondamentale.

La valutazione del rispetto tra il diritto alla privacy e quello all'informazione sarà chiave.