Crowdfunding per il debito greco, sberleffo alla Merkel

La campagna di crowdfunding su Indiegogo per aiutare la Grecia ha raccolto quasi due milioni di euro versati da 106mila persone. Una goccia nel mare del debito greco, ma un forte messaggio della rete sociale.

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a cura di Pino Bruno

Utopista? Folle? Velleitario? Può darsi, ma il ventinovenne ex commesso londinese Thom Feeney ha gettato un sasso nello stagno dell'ineluttabilità della crisi greca con la sua campagna "Greek Bailout Fund" su Indiegogo. In pochi giorni più di 106mila persone - soprattutto cittadini europei tra i quali moltissimi tedeschi – hanno versato 1.886.334 euro. Una goccia rispetto al mare di debiti che la Grecia ha nei confronti del Fondo Monetario Internazionale: 1.600.000.000 euro da restituire entro domani. Obiettivo ovviamente irraggiungibile, e infatti la campagna si concluderà con un fallimento formale. Già, ma la sostanza?

Greek Bailout Fund

La sostanza è che il giovane londinese ha dato il via a un singolare e finora inedito esperimento di crowdfunding sociale, almeno con questa portata di aderenti e con questo effetto mediatico planetario. Ognuno dei 106mila contribuenti – tra i quali il sottoscritto – è consapevole che i 3 o 6 o 10 euro versati non risolverà il problema e nemmeno lo scalfirà. È stato però lanciato un segnale, simbolico quanto si vuole, a chi pretende di governare i nostri destini soltanto con il pallottoliere e gli algoritmi della finanza.

Se vogliamo, Thom Feeney ha proposto a tutti un'opportunità di far sentire la propria voce al di là di un "mi piace" su Facebook. Insomma, una rete meno parolaia e un pizzico più solidale. Non si tratta di schierarsi pro o contro Tsipras, con chi ha votato Sì e chi ha votato No al referendum di Atene. Ognuno la pensa come vuole e ogni opinione è legittima e rispettabile.

apple store chiuso ai greci
Apple Store chiuso ai greci

A noi preme sottolineare il salto di qualità di uno strumento ancora giovane come il crowdfunding. Mentre Apple, Facebook, Amazon, Paypal, Google e compagnia hanno chiuso la porta in faccia alla Grecia, impedendo ai suoi cittadini di usare le loro piattaforme, Indiegogo ha accettato che una proposta "folle" come quella del commesso londinese potesse svolgersi.

"Questo è il motivo per il quale è nato Indiegogo", si legge sul blog della piattaforma, "cioè per fare la differenza, rispondendo alla retorica e alla burocrazia" con l'aiuto di persone di tutto il mondo, mentre le istituzioni finanziarie non riescono a trovare un rimedio.

Domani, dunque, quasi certamente ci saranno restituiti i soldi, come succede quando una campagna di crowdfunding si conclude senza raggiungere l'obiettivo. Avremmo tutti preferito ricevere feta e olive greche oppure una bottiglia di ouzo o vino con la retsina, cioè i prodotti proposti ai sottoscrittori. Utopisti, folli, velleitari.