Cuffie esplodono su un aereo, è sempre colpa delle batterie!

Su un volo da Pechino a Melbourne le cuffie wireless di una donna sono esplose improvvisamente a causa delle batterie, col rischio di bruciarle il volto.

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a cura di Alessandro Crea

Ormai è quasi una psicosi: ancora una volta su un volo aereo un dispositivo hi-tech è esploso per colpa del surriscaldamento delle batterie, anche se questa volta non si è trattato di uno smartphone ma un paio di cuffie wireless. A comunicarlo è stata la ATSB (Australian Transport Safety Bureau), l'ente investigativo del governo che si occupa di fare luce sugli incidenti che avvengono sui mezzi di trasporto.

Nel comunicato si legge che su un non meglio specificato volo aereo da Pechino a Melbourne le cuffie wireless di una donna che si era addormentata sono esplose improvvisamente a causa del surriscaldamento della batteria. Le cuffie, dopo essere esplose con un forte rumore, hanno preso fuoco e sono state spente dal personale di bordo dopo che donna, spaventata, era riuscita a sfilarle dal collo lanciandole nel corridoio.

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Il volto della donna dopo l'esplosione delle cuffie

Le cuffie si erano già completamente fuse e l'odore di plastica e componenti elettroniche bruciate ha continuato ad aleggiare nell'aereo per tutto il resto del volo, provocando attacchi di tosse a molti passeggeri. Dalle foto la donna ha il volto fortemente annerito dall'esplosione, ma non è chiaro se abbia riportato veri e propri danni o se si tratti solo di fuliggine.

Da notare anche che la ATSB non ha specificato marca e modello delle cuffie. Nel comunicato infatti l'accento viene messo piuttosto sui pericoli derivanti dalle batterie in sé e questo è significativo perché in un certo senso ci dice che non siamo al sicuro da questo fenomeno comprando i prodotti di una marca piuttosto che di un'altra, ma che i problemi sono legati alla natura stessa delle batterie, soprattutto quelle ultrasottili destinate ai dispositivi mobili, come ci ha insegnato il recente caso del Samsung Galaxy Note 7.

Le batterie agli ioni di litio, utilizzate dalle cuffie fino alle automobili elettriche passando per il rover marziano Curiosity, sin dalla loro messa a punto da parte di Sony nel 1991, ci hanno consentito di stipare considerevoli quantitativi di energia in poco spazio, inoltre si ricaricano velocemente e di solito sono abbastanza sicure. Purtroppo però in alcuni casi le sostanze che contengono possono trasformarle in piccole bombe e possono anche ustionare la nostra pelle.

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Bruciature sulla mano

Se le batterie aglio ioni di litio sono così efficienti e sottili al tempo stesso il merito va proprio ai due sottilissimi strati di materiale che svolgono la funzione di elettrodi, la grafite e l'ossido di litio e cobalto. Proprio quest'ultimo composto è particolarmente sensibile alle alte temperature ed è altamente combustibile. Normalmente questa situazione non si verifica, perché le batterie Li-Ion hanno diversi sistemi di sicurezza per evitare sovraccarichi. Purtroppo però ultimamente al fine di renderle sempre più sottili, lo strato di materiale plastico che serve a separare un elettrodo dall'altro è diventato sempre più sottile e facile alla rottura. Quando i due elettrodi si toccano si innesca un processo di runaway termico, una situazione cioè in cui un incremento della temperatura crea le condizioni per un loro ulteriore aumento, portando rapidamente alla perdita di equilibrio del sistema, causando così la combustione dei materiali infiammabili.

Uno di essi ad esempio è il carbonato di etilene, un componente dell'elettrolita. Se la temperatura della batteria si alza eccessivamente può fuoriuscire dall'involucro e, reagendo con l'ossigeno presente nell'aria, esplodere. L' Esafluorofosfato di litio invece è un componente dell'elettrolita e serve per velocizzare il passaggio degli ioni di litio da un elettrodo all'altro. L'Esafluorofosfato di litio non è infiammabile ma può ustionare la pelle per contatto.