D-Orbit: come liberarsi dei satelliti assassini

Intervista - Il fondatore di D-Orbit, Luca Rossettini, ci spiega rischi e costi dei satelliti in disuso e la sua idea per farli diventare una fonte di profitto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Leggete molti libri di fantascienza se volete essere ingegneri innovativi. Lo diceva un impiegato NASA di lunga data a Luca Rossettini, che evidentemente gli ha dato retta visto che ha creato uno dei progetti più innovativi per risolvere il problema della spazzatura spaziale.  

Luca Rossettini

La sua idea è semplice: prevenire il problema installando su tutti i satelliti un dispositivo di deorbitaggio capace di togliere di mezzo i satelliti non più in uso, tramite il parcheggio in un'area denominata "cimitero" oppure il rientro sicuro sulla Terra. Tempo fa vi abbiamo descritto questo progetto di Rossettini per sommi capi, ma nell'intervista che gli abbiamo fatto abbiamo scoperto che la rivoluzione è solo all'inizio.

In futuro ci si aspetta ben di più di un satellite capace di non mettere in pericolo astronauti e altri satelliti: si va verso il riciclo delle parti direttamente in orbita, un'idea che potrebbe davvero essergli venuta dalla fantascienza, ma che è possibile far diventare realtà. Leggete le prossime pagine per capire perché.