Perché i satelliti in disuso sono un pericolo

Intervista - Il fondatore di D-Orbit, Luca Rossettini, ci spiega rischi e costi dei satelliti in disuso e la sua idea per farli diventare una fonte di profitto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Perché i satelliti in disuso sono un pericolo

Come ha spiegato Rossettini in occasione del suo intervento al TEDx Lake Como, attorno al nostro Pianeta viaggiano circa seimila satelliti, di cui solo 800 in funzione. Per il resto si tratta di una lunga scia di detriti, una massa costituita da 300 milioni di frammenti.

E il rischio di "congestione" del traffico orbitale è sempre più forte: nei prossimi otto anni sono pronti al lancio altri 1200 satelliti. Collisioni come quella avvenuta nel 2009 fra il satellite russo Kosmos 2251 in disuso e l'Iridium statunitense che invece era ancora attivo saranno sempre più frequenti.

UARS è uno dei satelliti caduti sulla Terra

Rossettini ci racconta che al termine del suo dottorato di ricerca ha fatto domanda per diventare astronauta dell'ESA. "Durante il concorso sono venuto a conoscenza in maniera molto più seria del problema dei rifiuti spaziali, che era già abbastanza noto, anche se sembrava una cosa molto lontana.  Invece è emerso che gli astronauti dovevano mettersi continuamente nelle capsule di emergenza della ISS".

La Stazione Spaziale Internazionale infatti è stata vicina ad essere evacuata due volte negli ultimi due anni, con l'equipaggio che si è rifugiato nella navicella Soyuz, pronta a ripartita verso Terra in caso di impatto. E c’è una probabilità su otto che un astronauta della Stazione Spaziale Internazionale venga ucciso da un "debris" durante una passeggiata spaziale.

I pericoli non si limitano allo Spazio: nel settembre 2011 è caduto sulla Terra il satellite UARS della NASA, e nello stesso anno il satellite DLR ROSAT è caduto nel Golfo del Bengala: se il rientro fosse avvenuto pochi minuti dopo quello effettivo, Pechino, la capitale cinese con più di 17 milioni di residenti, sarebbe stata colpita.