Da Amazon a Palazzo Chigi per fare l'Italia Digitale

Il 17 agosto il senior vice president di Amazon, Diego Piacentini, diventa commissario del Governo per il digitale e l'innovazione. L'incarico durerà tre anni e sarà gratuito. Riuscirà a far uscire il paese dal torpore analogico?

Avatar di Pino Bruno

a cura di Pino Bruno

Ancora qualche giorno e poi, il 17 agosto, Diego Piacentini si insedierà nell'inedito ruolo di commissario del Governo per il digitale e l'innovazione. Parafrasando il titolo di un vecchio film di Ettore Scola, "riuscirà il nostro eroe" a strappare l'Italia dal suo torpore analogico e imporre una scossa digitale? Per farlo avrà tre anni di tempo. Tanto durerà infatti la sua aspettativa da Amazon e per l'Italia lavorerà gratis. L'ormai ex senior vice president di Amazon, uno dei manager più quotati e meglio pagati al mondo, arriva nel momento più opportuno.

Diego Piacentini Commissario per l'Italia digitale

Proprio ieri il Governo ha rinviato di quattro mesi, dal 12 agosto al 12 dicembre, l'ultimatum alla Pubblica Amministrazione per l'addio definitivo alla gestione cartacea della propria attività. Il consiglio dei ministri ha dovuto prendere atto della realtà, e cioè che ci sono ancora tanti enti pubblici in cui il passaggio al digitale non è stato completato. È fin troppo facile prevedere che a dicembre ci possa essere una ulteriore proroga, in mancanza di sanzioni.

C'è poi il capitolo SPID, il sistema pubblico per l'identità digitale. Sempre ieri il consiglio dei ministri ha confermato che identità digitale e domicilio digitale saranno alla base del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. SPID permetterà al cittadino di farsi riconoscere dalla PA, mentre il domicilio digitale sarà l’indirizzo online al quale potrà essere raggiunto dagli stessi enti pubblici. Già, ma le amministrazioni attive sono soltanto 292 (monitoraggio AgID 2 agosto) e poco più di 86mila le identità digitali rilasciate. Il Governo spera che siano almeno 10 milioni i cittadini registrati entro il 2017. Si può e deve sperare che i numeri diventino più significativi, ma lo stato dell'arte è quello.

Altro problema non da poco è la diffusione della Carta d'Identità Elettronica, che dovrebbe finalmente – dopo quasi un ventennio di soldi gettati al vento nelle continue sperimentazioni – sostituire l'anacronistico documento in cartoncino che piace tanto ai delinquenti. Per il momento c'è soltanto il sito predisposto dal Ministero dell'Interno, dove si può verificare che sono pronti soltanto 132 comuni. Entro il 2018, promette il ministero, la vecchia carta di identità dovrebbe scomparire. L'Italia digitale è quasi ferma al palo del Fascicolo Sanitario Elettronico, operativo in sole sette regioni, mentre si leggono numeri importanti per quel che riguarda la Fatturazione Elettronica, con 35 milioni di fatture gestite e 23127 amministrazioni aderenti.  

Insomma, più ombre che luci e certo a Diego Piacentini il lavoro non mancherà.