Immaginate un campo di oltre 80 sfere di cemento del diametro di circa 3 metri, posto a oltre 700 metri di profondità nelle acque del mare: no, non si tratta dell'incipit di un film di fantascienza, ma di una soluzione per lo storage energetico, che è in fase di test da parte del Fraunhofer Institut.
Lo storage idroelettrico in realtà non è affatto una novità ed è utilizzato da lungo tempo anche negli impianti più tradizionali. In questo caso l'idea è di trovare una soluzione funzionale da utilizzare appunto sott'acqua, per stoccare l'energia in eccesso prodotta da fonti rinnovabili, soprattutto impianti eolici offshore, montati cioè su piattaforme al largo anziché su terraferma.
Il funzionamento è semplice: quando il fabbisogno energetico della rete è elevato, la pressione della colonna d'acqua sopra la sfera fa riempire d'acqua quest'ultima e, cadendo al suo interno aziona una turbina, producendo energia elettrica. Quando invece il fabbisogno è inferiore, il surplus di energia viene utilizzato per svuotare le sfere stesse, in modo che l'impianto sia pronto per un nuovo ciclo. Ciascuna sfera ospita una turbina da almeno 5MW e dunque è in grado di sviluppare 20 MWh di potenza, mentre il tempo di svuotamento è stimato in 4 ore.
Lo scorso novembre Fraunhofer ha iniziato la fase sperimentale, collocando una sfera di prova a 200 metri dalla costa del Lago di Costanza e a soli 100 metri di profondità. La sfera è stata poi recuperata la scorsa settimana ed ora i tecnici sono in fase di analisi dei dati raccolti. L'obiettivo è quello di creare modelli di calcolo migliori per il funzionamento di questo sistema nel mondo reale. L'Istituto ha già fatto sapere che condurrà un secondo esperimento, utilizzando una sfera più grande che resterà sott'acqua per un tempo più lungo.
Secondo Fraunhofer per vedere un impianto di questo tipo ci vorranno ancora da tre a cinque anni, ma sembra che abbia già raccolto l'interesse di partner industriali e sponsor pubblici.