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a cura di Elena Re Garbagnati

Dopo essere stati promossi come chirurghi ortopedici è arrivato il momento di effettuare interventi in laparoscopia. Qui non c'è nessun trucco per non sbagliare, e se da una parte la precisione è d'obbligo, dall'altra lo strumento che si usa per operare è di fondamentale importanza, dato che il chirurgo non può vedere direttamente con i suoi occhi che cosa sta facendo. Qui entra in gioco da Vinci.

Come sempre il robot si compone di più parti: la console su cui opera il medico, le braccia robotiche che di fatto agiscono sul paziente, e il monitor che permette agli assistenti di sala di capire come procede l'intervento. Le braccia robotiche sono di ultima generazione: si intercambiano e sostituiscono velocemente.

Abbiamo avuto modo di provare la console, sia in una simulazione sia in un'attività per l'apprendimento, e in effetti è uno strumento straordinario. Il technical project manager Iolando Murtarelli ci ha spiegato che "la comodità del chirurgo è il primo aspetto a cui è stata data importanza", e in effetti davanti a questo strumento pare di essere nell'abitacolo di un'auto di lusso. Si possono settare l'altezza del poggiapolsi, del visore, la distanza dei pedali e molto altro, e salvarle di modo che ogni volta che si tornerà ad operare basterà selezionare il proprio nome per ritrovare tutto perfettamente confortevole.

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In secondo luogo i manipolatori nelle mani del chirurgo "non oppongono resistenza grazie a motori che compensano attrito e gravità, quindi non servono sforzi: si comanda con due dita e con una precisione altissima". A questo proposito, si può impostare di volta in volta la sensibilità per eliminare il tremore delle mani. Oltre tutto il manipolatore "consente anche la rotazione dei polsi, che è fondamentale per le suture e che non è scontato negli apparecchi per la laparoscopia".

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Altro grandissimo vantaggio è che molti sistemi per laparoscopia lavorano su leve che richiedono un apprendimento piuttosto lungo, dato che il chirurgo deve imparare ad eseguire i movimenti opposti rispetto a quelli che deve effettuare il braccio robotico sul paziente; per intenderci, per spostare uno strumento a destra si devono muovere le mani verso sinistra. Con da Vinci questo non accade:  per spostarsi a destra si muove la mano a destra, con un'evidente accelerazione della curva di apprendimento.

Il computer poi consente lo zoom in avanti e indietro, lo scambio in tempo reale del braccio robotico attivo (ce ne sono quattro e se ne comandano due per volta), e le funzioni di taglio e coagulazione vengono comandate con i pedali.

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Nella simulazione si è rivelato molto semplice afferrare delle graffette colorate e spostarle fuori e dentro le scatolette. Il sistema di apprendimento comprende diversi esercizi a molteplici livelli di difficoltà, che servono agli aspiranti chirurghi ad allenarsi e apprendere tutte le funzioni di da Vinci. Per la cronaca nell'esercizio base  (degli oggetti da posizionare nei rispettivi contenitori) ho preso un punteggio abbastanza alto, ma ho dimenticato di usare la mano sinistra quindi non ho conseguito il massimo dei voti!