Dal Meteo Meduse alla rete per difendere i bagnanti

Applicazioni per smartphone e nuove reti per tenere le meduse lontane dalle spiagge.

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a cura di Pino Bruno

"Buongiorno dal Meteo Meduse, ecco gli avvistamenti degli ultimi giorni sulle coste del Mediterraneo…".  Con più di diecimila segnalazioni, il progetto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell'Università di Lecce taglia il traguardo dei primi tre anni di attività. Chiunque può dare il suo contributo, grazie all'applicazione per dispositivi mobili realizzata in collaborazione con Focus.

Crowdsourcing per la scienza: "grazie all'aiuto dei cittadini", dice a Tom's Hardware il professor Stefano Piraino, docente di Biologia all'Ateneo salentino, "possiamo monitorare attentamente il fenomeno e risparmiare denaro, che possiamo reinvestire nei nostri progetti". In questo periodo di affollamento delle spiagge, aggiunge Piraino, "ci sono quasi cinquanta segnalazioni al giorno". Ogni avvistamento va verificato dai ricercatori prima di essere registrato sulla mappa dinamica del sito e dell'applicazione.

Stefano Piraino

Le segnalazioni non bastano. Per difendere i bagnanti presto saranno installate anche in Italia reti costruite proprio per non far avvicinare le meduse alle spiagge più frequentate. È un progetto europeo, coordinato dall'Università del Salento. L'idea arriva dall'Australia, dove ci sono specie urticanti che possono provocare anche la morte. Nel Mediterraneo le reti sono già presenti in alcune località della Costa Azzurra, ma per la prima volta, grazie a questa iniziativa, si studieranno impatto ambientale, efficacia reale e modalità di gestione. In Italia saranno sistemate reti a Lampedusa, Favignana, Castellamare del Golfo, Ustica, Lipari e Salina. In tutto il Mediterraneo saranno una ventina le zone balneari protette. La gara internazionale per la fornitura è stata vinta dal Retificio Ribola di Timoline (Brescia).

Non tutte le meduse sono pericolose per l'uomo. I numerosi progetti scientifici internazionali (Vectors, Perseus, Med-Jellyrisk) in cui è coinvolta l'Italia puntano molto sull'educazione ambientale. Il sito e l'applicazione Meteo Meduse ospitano le schede delle meduse, a cura di Fabrizia Sacchetti con la collaborazione del biologo marino Ferdinando Boero dell'Università di Lecce, per imparare a distinguere quelle urticanti da quelle innocue.

Rete Antimeduse

C'è poi una sezione dedicata alla prevenzione: come difendersi e cosa fare quando si è punti. Insomma, un piccolo manuale di pronto intervento.

"Le meduse", sottolinea il prof. Stefano Piraino, "sono anche una risorsa, perché alcune specie sono il cibo preferito dei pesci che poi arrivano sulle nostre tavole. E poi, molte meduse sono anche buone da mangiare, con proprietà dietetiche di tutto rispetto". Alcuni chef stellati cominciano a proporle anche nei ristoranti italiani.

Ci piaccia o no, con le meduse dobbiamo imparare a fare i conti. Ci sono specie che cominciano a frequentare i nostri mari, "come la Rhopilema nomadica", dice il prof. Piraino, "una medusa urticante che può avere dimensioni enormi: mezzo metro di diametro e cinquanta chili di peso. Per libanesi, turchi e israeliani è un vero problema, perché questa specie forma banchi enormi. C'è stato già qualche avvistamento al largo della Tunisia e potremmo presto vederle nel canale di Sicilia".

Avvistamenti negli ultimi sette giorni

Le reti di protezione costano poco e non disturbano le altre specie marine. Se l'esperimento avrà successo, l'anno prossimo potremmo vederle su tutte le spiagge italiane.  

L'applicazione Meteo Meduse si scarica qui per iOS e qui per Android