Il professore di Fisica Philip Lubin torna a far parlare di sé e della sua ricerca sui veicoli spaziali a propulsione laser. Qualcuno di voi potrebbe ricordarsene grazie al nostro articolo sulle 15 sovvenzioni assegnate dal programma NASA Innovative Advanced Concepts per il progetto Directed Energy Propulsion, che ha appunto come tema lo studio dell'impiego del laser come mezzo per alimentare un veicolo spaziale.

Allora avevamo parlato del fatto che il suo lavoro all'UCSB Experimental Cosmology Group avrebbe potuto spingere in futuro una navicella su Alpha Centauri in 20 anni. Oltre ai voli interstellari avevamo accennato al fatto che, una volta sviluppata, la sua tecnologia avrebbe potuto essere usata per viaggi all'interno del Sistema Solare, e in particolare per arrivare più velocemente su Marte.

Proprio a questo proposito il professor Lubin entra più nel dettaglio e spiega nel video che vedete in questa pagina che con il sistema di propulsione a laser si potrebbe inviare una navicella spaziale di 100 chilogrammi su Marte in soli tre giorni e un veicolo spaziale con equipaggio in un mese.

Ovviamente si parla di potenzialità teorica, perché la tecnologia è in fase di sviluppo, ma la prospettiva è molto allettante, tenuto conto che al momento uno dei maggiori problemi dell'invio di missioni umane su Marte è la durata del viaggio da intraprendere.

Ricordiamo che fondamentalmente questo sistema si appoggia all'accelerazione elettromagnetica, anziché ai propellenti chimici. Fra gli altri vantaggi questa soluzione consentirebbe ai veicoli spaziali di percorrere lunghe distanze senza bisogno di fare rifornimento. "L'accelerazione elettromagnetica è limitata solo dalla velocità della luce" – spiega Lubin in un recente documento.

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Usare "una sorgente di luce molto intensa per accelerare la materia" non è affatto semplice, e la ricerca potrebbe richiedere "molte attrezzature complicate e costose". Se però andasse in porto sarebbe una svolta epocale per l'esplorazione spaziale. Pensate che ce la farà?