Dalla Terra ad Alpha Centauri in 20 anni con la propulsione laser

Sovvenzionato dalla NASA il progetto DEEP-IN che ci permetterà di compiere il primo passo verso l'esplorazione interstellare.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il professore di fisica Philip Lubin ha ricevuto una borsa di studio dalla NASA per studiare la possibilità di realizzare una navicella molto sottile con propulsione laser capace di raggiungere Alpha Centauri in 20 anni. Può sembrare fantascienza, ma secondo Lubin c'è la possibilità che in futuro questo sogno si possa realizzare.

Lubin e il suo gruppo di lavoro presso l'UCSB Experimental Cosmology Group saranno impegnati nello studio dell'impiego del laser come mezzo per alimentare un veicolo spaziale. Il progetto si chiama Directed Energy Propulsion for Interstellar exploratioN (DEEP-IN), e per svilupparlo il gruppo ha ricevuto una delle 15 sovvenzioni assegnate dal programma NASA Innovative Advanced Concepts, che ha l'obiettivo di trasformare quello che sembra fantascienza in realtà scientifica attraverso lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia.

"Una delle grandi sfide dell'umanità è quella di esplorare altri Sistemi Solari con l'invio di sonde […] quello che proponiamo è un sistema che ci permetterà di compiere il primo passo verso l'esplorazione interstellare con una nuova propulsione e sonde in miniatura. Grazie al recente lavoro sulla fotonica su scala wafer, possiamo ora combinare le tecnologie e consentire un approccio realistico all'invio di sonde molto al di fuori del nostro Sistema Solare".

Laser Sail Adrian Mann
Propulsione laser

L'obiettivo finale del gruppo UCSB è quello di inviare piccole sonde a integrazione dell'attuale telerilevamento a lungo raggio fatto dai telescopi orbitali e terrestri. Grazie al finanziamento il gruppo di lavoro di Lubin potrà mettersi al lavoro sulla costruzione dei propulsori e di una navicella.

Il progetto DEEP-IN prevede che il propulsore sia in grado di spingere veicoli spaziali altamente integrati a velocità di gran lunga superiore a quella che si può ottenere oggi. Un fascio di energia prodotto dalla pressione dei fotoni dovrebbe spingere il veicolo spaziale. Una tecnologia che dovrebbe consentire di raggiungere le velocità relativistiche necessarie per i voli interstellari.

Phil Lubin
Phil Lubin

Secondo Lubin una volta sviluppata, questa tecnologia potrebbe essere usata per altri scopi, compresi i viaggi all'interno del nostro Sistema Solare – per esempio il transito rapido verso Marte con sonde molto più grandi - e per la difesa planetaria, ad esempio per contrastare la minaccia degli asteroidi deviando la loro traiettoria. Si tratta infatti di una tecnologia completamente modulare e scalabile.

"Anche se non è adatto per qualsiasi veicolo spaziale, questo approccio apre la strada a nuove possibilità […] E' la base tecnologica di riferimento per la prima missione interstellare".