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a cura di Alberto Costantini

retrocult

Nota del curatore. "Esiste una data prima della quale non si possa parlare di fantascienza?" si domanda Alberto Costantini nell'articolo di oggi. Ebbene, secondo alcuni tale data potrebbe essere il 1851, certificato dall'Oxford Dictionary a opera dello scrittore William Wilson nel suo A little earnest book upon a great old subject. Oppure il 1926, anno in cui Forest J. Ackerman fonda la rivista Amazing Stories.

Potete accettare una o l'altra data, sbagliando in entrambi i casi. A meno che non accettiate l'idea che qualcosa, qualsiasi cosa, non esista fino a che non le diamo un nome. Anzi, forse finché non lo scriviamo, il che ridurrebbe la storia dell'Umanità e dell'Universo agli ultimi 6.000 anni circa. Praticamente uno starnuto.

È vero invece il contrario. Che inventiamo un nome quando siamo ragionevolmente certi che qualcosa esista o potrebbe esistere; nasce il bisogno di parlarne in qualche modo e diamo un nome all'Oggetto. Un Oggetto che stava lì anche prima, tranquillo e inconsapevole delle nostre ansie da nomenclatura. La fantascienza dunque esiste da prima delle date citate.

Quanto prima? Si può tornare fino a Dante, risalire il fiume della Storia fino a prima che nascesse la Scienza come la intendiamo oggi? Certamente; per quanto l'introduzione del Metodo Scientifico segni un punto fermo nella storia umana, che la scienza esisteva anche prima (ma con la nuova acconciatura ci piace di più).  

star trek dante

Restano alcune domande a cui in futuro forse Retrocult saprà rispondere. Cosette da nulla come la definizione stessa di Fantascienza, che obbliga a considerare il significato di genere narrativo. Rispondere ci permetterebbe di dirimere questioni pruriginose e antiche, divertenti e irrilevanti per la vita di tutti noi. Un esempio su tutti, potremmo dire se Star Wars appartiene al genere oppure no (io credo di no, per quel che vale).

Intanto, per oggi, vi lascio al bellissimo discorso di Alberto su Dante come autore Sci-Fi. Buona lettura e alla settimana prossima!

Valerio Porcu