DARPA ha un chip di comunicazione a prova di interferenze

Sul campo di battaglia la capacità di processare informazioni e comunicarle prima degli altri è di vitale importanza, così l'agenzia militare statunitense DARPA ha messo a punto un chip così potente e veloce da non poter essere facilmente disturbato da interferenze elettromagnetiche.

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a cura di Alessandro Crea

Avete presente l'agenzia militare statunitense DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency)? È quella, per intenderci, che per prima ha inventato "Internet" e che solitamente è all'avanguardia, tecnologicamente parlando, perché in grado di sviluppare oggi le soluzioni tecnologiche che consentiranno all'esercito statunitense di mantenere il proprio vantaggio tattico negli scenari futuri. 

Se ancora ce ne fosse bisogno, l'agenzia ha dato un ulteriore saggio delle proprie capacità proprio in questi giorni. Come riportato dal Washington Post infatti sta mettendo a punto un chip all'apparenza semplice, un ADC o Analog-To-Digital Converter, che serve per trasformare i dati analogici in pacchetti digitali, di tipo avanzatissimo: è infatti talmente potente e veloce da poter processare porzioni dello spettro elettromagnetico a una velocità così elevata da essere virtualmente esente da disturbi elettromagnetici, perché le attuali soluzioni tecnologiche a disposizione di Cina e Russia non riuscirebbero a stargli dietro. 

ElectroMagnetic

Un vantaggio non da poco nello scenario di un campo di battaglia attuale, dove avere il dominio delle comunicazioni significa avere già in pugno metà dello scontro. 

Il chip però non è ancora pronto per essere adottato da droni, missili e basi di comunicazione, perché consuma ancora troppa energia affinché possa davvero essere utile. DARPA quindi starebbe ora stringendo un accordo con Global Foundries per il passaggio del sistema litografico dai 32 nanometri attuali a 14, soluzione che consentirebbe di dimezzarne gli assorbimenti mantenendone intatta la potenza elaborativa. 

Fatto questo inoltre DARPA dovrà risolvere il problema successivo e cioè come gestire in maniera efficace l'enorme massa di dati che questo chip è in grado di elaborare.