Defikopter, un drone-defibrillatore per salvare delle vite

In Germania hanno sviluppato un drone-defibrillatore che potrebbe volare verso le persone in arresto cardiaco, il tutto grazie a un'applicazione sullo smartphone. Costa 20.000 euro.

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a cura di Manolo De Agostini

Un drone-defibrillatore per salvare delle vite. Defikopter, questo il nome del velivolo, nasce dall'idea del gruppo non-profit tedesco Definetz e sarà in grado di volare nel luogo in cui una persona ha avuto un arresto cardiaco semplicemente grazie all'uso di un'applicazione per smartphone in grado di usare il GPS. Può capitare, infatti, che i soccorritori non abbiano sempre a disposizione un defibrillatore quando intervengono, e questo in diversi casi si rivela un problema.

Secondo Definetz, al medico sul posto basterebbe uno smartphone per richiedere l'intervento di un drone-defibrillatore, il quale volerebbe verso il luogo del misfatto seguendo le coordinate GPS. Defikopter è stato progettato nel giro di tre mesi con l'azienda Height Tech, specializzata nel campo dei droni, e può spostarsi all'interno di un raggio di 10/15 chilometri, volando a 70 Km/h per un'ora. È dotato di otto pale rotanti e il suo diametro è di un metro.

Definetz e Height Tech non hanno ancora annunciato se e quando Defikopter sarà disponibile, e quando l'applicazione per smartphone sarà pubblicata, e con che modalità. L'unico aspetto noto è il costo del drone, pari a circa 20 mila euro, una spesa elevata ma non folle per un servizio ospedaliero. E se l'idea può anche essere apprezzabile, rimane un punto di non poco conto da definire, cioè far sì che la legge permetta l'uso di questo drone.

In Germania si richiede che il drone sia costantemente pilotato e monitorato da una persona a terra, quindi farlo volare in automatico per 10 chilometri è fuori discussione. Insomma, Defikopter potrebbe essere costretto a rimanere a terra più per questioni legislative che limiti tecnici, ma è anche giusto definire parametri per non mettere in pericolo spazio aereo, altri velivoli, oggetti al suolo e persone. L'ENAC, in Italia, ha invece stilato una bozza di regolamento e la normativa per l'uso di droni e aeromodelli dovrebbe essere pronta entro l'anno, o tuttalpiù a inizio 2014.