Dell, 100 milioni per dimenticare la frode Intel

Dell ha risolto il caso di frode finanziaria con la SEC sborsando 100 milioni di dollari. Intel, nel frattempo, avrà più tempo per trattare con la FTC.

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a cura di Manolo De Agostini

Dell, come anticipato nei giorni scorsi (Intel e FTC: niente multa, ma libertà nel settore GPU), ha raggiunto un accordo con la SEC (Securities and Exchange Commission) che chiude le indagini dell'ente statunitense su frode e false comunicazioni finanziarie riguardanti i bilanci 2003 - 2008. L'azienda ha chiuso il procedimento con una transazione di circa 100 milioni di dollari. Insomma, è andata di lusso.

In questa vicenda hanno avuto peso le relazioni tra Intel e Dell. La SEC accusava Dell di aver gonfiato i risultati finanziari inserendo nei bilanci gli introiti generati da sconti e rimborsi ricevuti da Intel. La somma totale di queste operazioni è stata stimata dalla SEC in 4,3 miliardi di dollari per il periodo dal 2003 al 2007. L'obiettivo di Intel era quello di convincere Dell a non usare i processori AMD.

Con il pagamento dei 100 milioni di dollari, Dell non ha formalmente ammesso o negato le accuse, ma ha accettato di non ripetere più simili violazioni. Michael Dell, l'amministratore delegato e Kevin Rollins, ex capo esecutivo dell'azienda, hanno pagato una multa di 4 milioni di dollari. Anche in questo caso i due non hanno ammesso o negato il comportamento scorretto (negligenza per quanto riguarda M. Dell), ma si sono impegnati a non violare le leggi federali. James M. Schneider, precedente capo finanziario, ha pagato un'ammenda di circa 3 milioni. Altri due uomini di Dell - Nicholas A. R. Dunning e Leslie L. Jackson - hanno ricevuto una multa di 50 mila dollari.

Per quanto riguarda invece il caso FTC e Intel sull'abuso di posizione dominante del colosso dei microprocessori nei mercato CPU e GPU, dovremo attendere per arrivare a una conclusione. La Commissione per il Commercio Federale ha esteso la durata delle trattative con Intel - fino al sei agosto - in modo da trovare un accordo che per l'azienda vorrebbe dire sottrarsi una multa salatissima (e forse ad altre gravose rinunce).