Denuncia chi prende tangenti, la crittografia ti protegge

Ieri la Camera ha votato la nuova legge sulle "gole profonde". Si parla di adeguate garanzie legali e informatiche a chi svelerà il malaffare nella PA.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia proteggerà le gole profonde che faranno emergere il malaffare delle pubbliche amministrazioni. La legge sul cosiddetto "whistleblowing" (soffiare nel fischietto) è stata approvata ieri alla Camera con il sostegno di PD e M5S, ma manca ancora il passaggio in Senato per il via definitivo.

"Finora l'istituto non era incisivo, ora lo è diventato. La futura legge lo fa con equilibrio e rispetto delle garanzie", ha dichiarato Raffaele Cantone, il presidente dell'Autorità Anticorruzione. "Aumenta la tutela della riservatezza, ma non incentiva segnalazioni anonime, quindi responsabilizza di più i pubblici dipendenti. I quali saranno tutelati in caso di eventuale mobbing. Molti dei nostri rilievi fatti alla Camera sono stati accolti".

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Chi "soffierà nel fischietto" non sarà più a rischio

Saranno proprio l'Autorità Anticorruzione (ANAC) e la magistratura a fare da destinatari per ogni segnalazione. Il whistleblower verrà sempre garantito sia a livello informatico, con l'adozione anche di strumenti di cifratura digitale per le comunicazioni e la relativa documentazione, che a livello legale. La fonte non potrà infatti essere essere sanzionata, demansionata, licenziata, trasferita o sottoposta ad altre misure ritorsive. L'Anac applicherà al responsabile di atti discriminatori una sanzione pecuniaria amministrativa fino a 30mila euro.

"La buona fede, esclusa se il segnalante agisce con dolo o colpa grave, implica una segnalazione circostanziata e la ragionevole convinzione, fondata su elementi di fatto (anche documenti), che la condotta illecita si sia verificata", si legge nella documentazione.

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Le comunicazioni saranno adeguatamente protette?

L'unico vincolo è che le segnalazioni non potranno mai essere anonime. Il segreto sul nome, in caso di processo penale, non potrà comunque protrarsi oltre la chiusura delle indagini preliminari.

Sono previste anche garanzie per le eventuali vittime di calunnia. "Ogni tutela salta nel caso di condanna del segnalante in sede penale (anche in primo grado) per calunnia, diffamazione o altri reati commessi con la denuncia", precisa il documento. "Se si accerta l'infondatezza della segnalazione o la mancanza di buona fede scatta inoltre il procedimento disciplinare e l'eventuale licenziamento in tronco".

La tutela del whistleblower varrà per le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti pubblici economici e quelli di diritto privato sotto controllo pubblico. Non sarà caratterizzante neanche il tipo di rapporto di lavoro con la fonte: varrà per dipendenti, consulenti, fornitori e collaboratori.