Detrazioni fiscali sui libri? Hanno scherzato, è una farsa

Altro che le detrazioni fiscali sui libri. La promessa fatta inizialmente nel decreto Destinazione Italia salta e non sembra mettere d'accordo nessuno.

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a cura di Pino Bruno

Era uno scherzo. La detrazione fiscale per i cittadini che comprano libri (di carta) non c'è più. Cancellata da un emendamento proposto dal parlamentare del PD Marco Causi. E noi che ci stavamo preoccupando delle modalità per accedere al rimborso! Fattura? Ricevuta fiscale? Scontrino parlante? Nulla di tutto ciò. L'onorevole Causi ci ha tolto dall'imbarazzo: bambole, non c'è una lira. Ecco cosa scrive sul suo sito:

"I contribuenti Irpef italiani potenzialmente beneficiari dello sconto fiscale (al 19 per cento) sono 29 milioni. Quindi lo sconto fiscale massimo, se tutti ne volessero usufruire, sarebbe pari a 50 diviso 29 milioni: 1,27 euro. Impossibile, allora, gestire le potenziali perdite di gettito, contenendole all´interno dello stanziamento previsto".

Già, ma questi conti non potevano farli prima del roboante e propagandistico annuncio del Governo del 13 dicembre scorso? Ecco l'articolo 9 del decreto Destinazione Italia: "Per favorire una maggiore diffusione della lettura dei libri cartacei è riconosciuta una detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel corso dell'anno solare per l'acquisto di libri muniti di codice ISBN, per un importo massimo di 2000 euro, di cui 1000 euro per i libri scolastici e universitari e 1000 euro per tutte le altre pubblicazioni".

Macchine indietro tutta. L'emendamento proposto dal gruppo PD della Commissione Finanze della Camera, accolto dal Governo, "modifica la misura da credito d´imposta a "buono sconto" destinato all´acquisto di libri di lettura (anche in formato digitale) presso librerie per gli studenti degli istituti secondari di secondo grado".

Lo sconto dunque non riguarda più i cittadini ma i librai, come sottolinea Il Sole 24 Ore: "a beneficiarne saranno solo gli esercizi commerciali. A patto che riconoscano uno sconto del 19% agli studenti delle superiori che si presenteranno con un buono lettura rilasciato dai presidi".

Già, ma pure i librai dicono che si tratta di una fregatura. Proprio sul sito del deputato Marco Causi si legge un commento della Libreria La Scaletta di Roma: "Oggi mi accorgo che hanno stravolto la legge che poteva permettere di scaricare del 19% i libri acquistati. Son disgustato ed allibito. È un nuovo regalo alla grande distribuzione e a siti tipo Amazon".

Rincara la dose il presidente dell'Ali, associazione dei librai indipendenti italiani, Alberto Galla, che esterna delusione e amarezza parlando con Affari Italiani. Contenti dunque soltanto gli studenti? Il capogruppo di SEL in commissione Finanze, Giovanni Paglia scrive che il Governo ha così portato "il contributo a un massimo di 20 euro annui e ha escluso i libri di testo, per mancanza di coperture adeguate".

Insomma, uno sconto di venti euro l'anno e solo per gli studenti. Non c'è che dire, l'Italia non è un paese per lettori di libri.