Detrito assassino buca kevlar da 7,5 mm della ISS

Un detrito spaziale nell'orbita bassa della Terra può bucare senza problemi una protezione in Kevlar di 7,5 millimetri. Guardate la foto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un piccolo detrito spaziale in alluminio che viaggia alla velocità di 25mila chilometri all'ora apre uno squarcio impressionante in uno strato di Kevlar/Nextel spesso 7,5 millimetri. Attorno alla Terra orbitano milioni di detriti di varie dimensioni, che viaggiano a velocità fino a 36.000 km all'ora, quindi il danno che vedete in questa foto è quello che succederebbe nell'opzione più ottimistica.

Chi ha visto Gravity ha capito che i detriti spaziali possono causare gravi problemi, e ha anche una vaga idea di cosa sia l'effetto Kessler, lo scenario nel quale il volume di detriti spaziali nell'orbita bassa della Terra sarà così elevato che gli oggetti in orbita entreranno spesso in collisione.

Protezione disintegrata

Fortunatamente la foto in questa notizia (in cui si vede il foro di uscita lasciato da un piccolo pezzo di detrito spaziale)  è stata scattata nei laboratori dell'Agenzia Spaziale Europea, dove sono in corso esperimenti e ricerche al riguardo. Il materiale non è stato scelto a caso: è quello impiegato per proteggere l'Automated Transfer Vehicle (ATV) e i moduli della Stazione Spaziale in cui vive l'equipaggio.

Per riprodurre l'impatto di un detrito spaziale è stato usato l'Extra Large Light Gas Gun del Fraunhofer Institute, ossia un gigantesco cannone ad aria capace di sparare un detrito a una velocità simile a quella reale, che non si potrebbe ottenere con nessun fucile in circolazione.

Extra Large Light Gas Gun del Fraunhofer Institute

Che ci crediate o no, nonostante il buco impressionante, la schermatura in realtà ha fatto il suo lavoro perché lo strato di alluminio sottostante (che equivale allo scafo della navicella spaziale) è bruciato ma illeso.

Lo scafo dell'ATV non è bucato

L'esperimento però non è comunque del tutto veritiero: considerata la velocità a cui si muovono i detriti spaziali, e quella a cui viaggia la ISS (7,7 km al secondo), se davvero un detrito proveniente dalla direzione opposta dovesse colpirla, genererebbe un'energia di collisione combinata probabilmente nell'ordine di una piccola bomba nucleare, almeno secondo quanto riportato da EtremeTech.

Ecco un esempio lampante dei motivi per i quali la raccolta dei detriti spaziali e la prevenzione per scongiurarne l'incremento sono di primaria importanza, e tutte le agenzie spaziali ci stanno lavorando.