Digilo: mini computer per programmare Arduino

Digilo è un curioso computer che integra tastiera, schermo e interpreter.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

"Fare o non fare. Non c'è provare" è una frase piuttosto famosa pronunciata da Yoda ne "L'impero colpisce ancora", ma chissà cosa penserebbe oggi il mastro Jedi, con lo spopolare di maker, inventori, fai da te e piattaforme di prototipazione. Come la nostrana Arduino, che nasce proprio per rendere il "provare" più semplice e meno rischioso. Non sarà roba da cavalieri Jedi, ma sta segnando la nostra epoca.

La strada aperta da Arduino è ora piuttosto affollata, e lungo il cammino troviamo anche Digilo (digilo.cc) un piattaforma compatibile con Arduino che ne replica il concetto ma che vanta allo stesso tempo un proprio stile e alcune peculiarità che hanno richiamato l'interesse del pubblico alla Maker Faire 2014.

Digilo, prototipo

A prima vista si capisce che Digilo è un insolito computer, costituito esternamente da una tastiera e un piccolo schermo 4x20. La piattaforma hardware compatibile con Arduino include la CPU (ARM Cortex M3), alcuni connettori - anche di classe industriale - uscita video e RAM (8 KB per il primo prototipo). Si tratta di un lavoro in divenire, e in futuro sono previsti Wi-Fi e Bluetooth per un'operatività completamente senza fili.

Quanto al software, dentro a Digilo non c'è un proprio un sistema operativo, ci dice uno dei creatori Emanuele Carpaneda: il dispositivo include un interprete dei comandi "un po' evoluto accompagnato da un editor e un'interfaccia di configurazione". "Somiglia molto al primo interprete BASIC visto nel film I Pirati della Silicon Valley", aggiunge Carpaneda.

Un approccio semplice, ma con Digilo si può da subito cominciare a scrivere semplici programmini in simil-BASIC senza l'ausilio di un computer. Lo schermo piccolo può rendere le cose un po' difficili, ma la portabilità di Digilo lo rende interessante per le sperimentazioni sul campo.

Digilo, rendering

Le interfacce esterne poi fanno di Digilo una piattaforma di controllo ideale per macchine industriali (bracci robotici, frese, etc), o anche prototipi di altro genere basati su Arduino. Digilo, con il tempo, sarà dotato di una sorta di "traduttore universale" che lo renderà capace di dialogare con tante diverse piattaforme - al momento è solo un'idea ma sarà tra le prime a essere sviluppate. "L'idea iniziale era aiutare le persone a imparare più velocemente a usare Arduino. Anche nell'hardware, ma abbiamo notato che il problema principale era la programmazione", continua Carpaneda. Poi qualcuno ha fatto notare a lui e a Paolo Aliverti che ci sono altre possibili applicazioni per Digilo.

Un designer potrebbe usare Digilo sul proprio prototipo per esempio. Lo si potrebbe usare per controllare un braccio meccanico, come alternativa ad Arduino. Sarebbe necessario un connettore industriale apposito, ma è un ostacolo relativamente facile da superare. "Qualcuno ce l'ha chiesto", confessa Carpaneda con un certo entusiasmo. Il vantaggio sarebbe nella portabilità: Digilo, abbinato a una batteria, si potrebbe portare facilmente da un luogo all'altro; sarebbe semplice preparare il programma in ufficio, portarlo in laboratorio per i test e poi apportare in loco eventuali correzioni (debugging).

Digilo è un progetto meritevole di attenzione che nasconde in sé grandi potenzialità: a maggior ragione considerando che è il risultato degli sforzi fatti nel tempo libero da Emanuele Carpaneda e Paolo Aliverti, aiutati anche da Matteo di Domenico - che ha collaborato alla creazione del design. I creatori di Digilo sono pronti ad accogliere sviluppatori volenterosi che abbiano voglia di partecipare, ma sottolineano che per il momento si lavora per la gloria; di guadagni, se mai ce ne saranno, si parlerà tra un po'. Chi volesse contattarli può trovare i riferimento su digilo.cc