Dischi ottici da 1 e 2 terabyte rendono i Blu-Ray obsoleti

Attraverso l'azienda Folio Photonics, un professore di fisica della Case Western Reserve University vuole portare la capacità dei dischi ottici a livelli di un hard disk. Una soluzione per le imprese che ancora usano i nastri magnetici.

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a cura di Manolo De Agostini

Dischi ottici da 1 e 2 terabyte potrebbero diventare realtà entro un anno. Un professore di fisica della Case Western Reserve University (Ohio), insieme a uno studente del suo corso di laurea, ha dato via a un'azienda chiamata Folio Photonics che vuole rendere i Blu-Ray da 25, 50 e 100 GB solo un ricordo del passato, permettendo a piccole e medie imprese (almeno inizialmente) un'alternativa all'archiviazione su dischi rigidi o nastri magnetici. Il professor Kenneth Singer e il suo partner hanno fondato Folio Photonics la settimana scorsa, dopo aver intervistato 150 potenziali clienti, partner e fornitori.

"Un disco avrà una capacità pari a quella dei nastri magnetici usati per l'archiviazione di dati. I costi sarannno di gran lunga inferiori e questa soluzione ha un vantaggio: potete accedere ai dati più rapidamente. Basta inserire il disco nel computer e si possono trovare le informazioni in pochi secondi. I nastri possono richiedere diversi minuti per localizzare un dato preciso", ha affermato Singer.

Per raggiungere una capacità di archiviazione così elevata, che nel caso di 1 TB sono equivalenti a 40 dischi Blu-Ray da 25 GB, i ricercatori usano una tecnologia non troppo differente da quella creata dal consorzio Blu-Ray e più in particolare da Sony. Anziché salvare più dati sulla superficie, si scrivono dati su dozzine di strati, non i due o quattro usati nei Blu-Ray. Grazie alla tecnologia prima sviluppata dal centro per sistemi polimerici stratificati della Case School of Engineering, i ricercatori hanno progettato una pellicola ottica con 64 strati di dati.

Un flusso compatto di polimeri è stato ripetutamente diviso e impilato, e poi diffuso su una pellicola e arrotolato su una bobina. Si stima che possano realizzare un chilometro quadrato di pellicola in un'ora. Per finalizzare il prodotto, i ricercatori hanno tagliato e incollato la pellicola sulla stessa base di plastica dura su cui sono costruiti DVD e Blu-Ray.

Gli ingegneri affermano che con questo procedimento hanno bisogno di fare solo piccole modifiche ai lettori ottici standard per il riconoscimento del supporto e la lettura dei dati di ogni strato senza interferenze causata dagli altri stati superiori o inferiori. "Altre aziende stanno studiando la tecnologia olografica, che richiede due laser per scrivere i dati e richiederà nuovi lettori e masterizzatori. La nostra soluzione ha il vantaggio di offrire minori costi di produzione ed è maggiormente compatibile con i lettori e masterizzatori attuali ", ha dichiarato Singer. Da registrare, tra le altre, l'iniziativa di HVault, che lo scorso aprile ha annunciato di voler rilanciare la tecnologia olografica (Dischi olografici HVault per archiviare terabyte di dati).