Disegno di Legge PDL per sparare a vista sul P2P

19 deputati del PDL hanno presentato un Disegno di legge che interviene a gamba tesa sulle libertà digitali e responsabilizza penalmente e civilmente i provider. Chiunque potrà richiedere la censura di contenuti illegali e non vi sarà bisogno di coinvolgere la magistratura. L'iniziativa completa di fatto la futura normativa AGCOM sul copyright.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Elena Centemero e altri 18 esponenti del PDL hanno presentato un Disegno di legge (C 4549) che potrebbe mettere a rischio le libertà digitali degli italiani. Come hanno lasciato intendere gli esperti Stefano Quintarelli e Fulvio Sarzana, siamo di fronte a una rivoluzione silenziosa dagli effetti devastanti. In pratica, la norma che prossimamente sarà vagliata dalla Commissione Attività produttive della Camera punta a tener fuori magistratura dai casi di pirateria online, e non solo.

Il disegno di legge è composto da due articoli che modificano i 16 e 17 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, in materia di responsabilità e di obblighi dei prestatori di servizi della società dell'informazione e per il contrasto delle violazioni dei diritti di proprietà industriale operate mediante la rete internet. Entrando nei dettagli si scopre che domani qualsiasi utente potrebbe subire la sospensione dei servizi Internet su semplice segnalazione dei rispettivi detentori di copyright o di un comune cittadino. La violazione del diritto d'autore, o marchi o brevetti su Internet potrà portare ad azioni coercitive al di fuori di qualsiasi procedimento giudiziale. 

Sei mio, bello!

Inoltre "i provider dovranno preparare liste di proscrizione di cittadini che sono sospettati di violare il diritto d'autore o il diritto dei marchi e dei brevetti", come spiega l'avvocato IT Fulvio Sarzana. "Gli stessi provider dovranno apporre filtri preventivi anche per servizi che non violano direttamente il diritto d'autore ma che potrebbero indurre il cittadino a pensare che ci siano tali servizi anche al provider stesso non riconducibili sulla rete".

Infine "in ogni caso a semplice richiesta di un soggetto interessato i provider potranno disabilitare l'accesso o sospendere i servizi ai propri clienti", conclude Sarzana.

Questo in sintesi il raggio d'azione del Disegno di Legge. Una sorta di fiammata sui diritti degli utenti e l'azione della magistratura. Si parla infatti di responsabilità civile e penale per i provider, cittadini che possono vestire i panni di sceriffo (da valutare poi la costituzionalità) e fondamentalmente potere assoluto affidato agli editori

"Non basta una corda per fare un impiccato"

"Questa norma si pone come completamento necessario della delibera AGCOM sul diritto d'autore in fase di emanazione", sostiene Sarzana. "Dove infatti l'organo amministrativo non ha avuto il coraggio di spingersi, travolto dalle polemiche, (fatto che non ha però impedito allo stesso organo di suggerire  però surrettiziamente al legislatore una modifica normativa in tal senso) ci prova un manipolo di deputati chissà se o da chi stimolati in tal senso".

La proposta di legge è su iniziativa di Centemero, Pescante, Formichella, Versace, Vignali, Bernardo, Castiello, Dell'Elce, Di Caterina, Fucci, Gottardo, Iannarilli, Nastri, Nicolucci, Pili, Porcu, Razzi, Scalera, Vella.