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a cura di Alessandro Crea

Quante volte al giorno controllate spasmodicamente le notifiche del vostro smartphone per verificare se ci sono notifiche dai social, SMS o mail? Probabilmente decine e decine, spesso forse anche in maniera compulsiva, nei momenti di noia o di stress. Per questo motivo nel Regno Unito la Royal Society of Public Health ha avviato la campagna "Scroll Free September" che, ispirandosi ad altre iniziative analoghe, propone diversi piani per mitigare quella che ormai è riconosciuta come una sindrome vera e propria.

Gli utenti, in base al proprio grado di "dipendenza" potranno infatti decidere se disconnettersi totalmente per un mese oppure fare del proprio meglio per evitare di controllare le notifiche almeno negli orari di scuola o lavoro, quando si è in compagnia di altre persone o prima di andare a dormire.

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"La campagna propone di prendersi una pausa e prendere nota degli aspetti che potrebbero avere un impatto negativo, usando questa consapevolezza per stabilire un rapporto più equilibrato con i social media in futuro", ha spiegato Shirley Cramer, presidente della Royal Society of Public Heath.

L'iniziativa non è una novità assoluta. Il problema è sempre più sentito, tanto che di recente in Baviera un imprenditore tedesco ha proposto ad esempio ai propri dipendenti di rinunciare ai social in cambio di una riduzione dell'orario di lavoro.

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I social in sé del resto non sono un problema, possono aiutarci a mantenere i contatti con amici o parenti lontani o semplicemente a condividere i nostri interessi con altri appassionati. Se l'attenzione che essi richiedono va a interferire col mondo che ci sta attorno il problema, probabilmente, va ricercato altrove, forse nell'insoddisfazione per vite e lavori non all'altezza delle nostre aspettative esistenziali, e dalla frustrazione, si sa, nasce spesso un bisogno di fuga dalla realtà. A fare la differenza, in positivo o in negativo, è semmai il riconoscimento sociale di certe soluzioni "alternative" che, per un media giovane come il Web, non è scontato.


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