Dispositivi Apple in futuro sempre più vittime di attacchi hacker?

‎Alex Heid, Chief Research and Development Officer presso la società di sicurezza ‎‎informatica SecurityScorecard‎‎, ha spiegato a Business Insider perché i dispositivi Apple stanno diventando l'obiettivo principale per gli hacker in cerca di soldi o di potere.

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a cura di Alessandro Crea

I dispositivi Apple saranno sempre più nei prossimi anni vittime di attacchi hacker: ne è convinto ‎Alex Heid, Chief Research and Development Officer presso la società di sicurezza ‎‎informatica SecurityScorecard‎‎, che ha illustrato la propria idea ai colleghi di Business Insider. Il motivo è semplice: ‎"Più persone usano i suoi prodotti, più ci saranno persone che cercheranno di attaccarli".

‎Per anni, Windows è stato il principale obiettivo degli hacker, essendo il sistema operativo utilizzato dalla maggior parte delle organizzazioni e delle persone in tutto il mondo. Nel 2018 uno studio condotto su 300 hacker mostrava come Windows fosse di gran lunga visto come la vittima più facile, mentre Apple era percepito come più inattaccabile. Da allora però c'è stata una continua escalation, che probabilmente ha messo fine a questo tipo di percezione per i prodotti dell'azienda di Cupertino.

‎Attualmente, infatti, Apple è una delle piattaforme predominanti in tutto il mondo, sia per gli utenti mobile che per i computer desktop. ‎L'azienda ha conquistato la seconda piazza nel mercato degli smartphone nell'ultimo trimestre dello scorso anno, con il 18% del mercato globale degli smartphone, ‎‎stando ai dati di Strategy Analytics e questo basterebbe secondo Heid a fare di Apple la vittima prescelta degli hacker.

Tre sono gli esempi citati. Il primo riguarda l'utilizzo da parte degli hacker, la scorsa primavera, di una vulnerabilità nell'applicazione di messaggistica WhatsApp per installare malware anche sugli iPhone. In seguito i ricercatori di Google hanno rivelato un hack ancora più grave, in cui degli hacker avrebbero preso di mira gli smartphone della minoranza musulmana Uiguri che vive in Cina, riuscendo a installare spyware sui loro iPhone quando questi ultimi hanno visitato determinati siti malevoli. Infine ancora più di recente gli hacker sono riusciti in un'impresa fino a poco tempo fa giudicata impossibile e comunque assai difficile: non solo sono riusciti a introdursi in iOS ma sono anche riusciti ad appropriarsi dei tanti dati sensibili presenti, come posizione GPS, foto, messaggi e molto altro.

Ma il problema non è solo legato alla diffusione dei suoi prodotti. Come sappiamo la piattaforma software di Apple è proprietaria e al tempo stesso largamente diffusa, questo fa sì che sia estremamente appetibile, perché l'eventuale scoperta di falle costituisce un prodotto assai vendibile sul mercato nero. ‎"Quando il codice è proprietario e viene scoperto un exploit, sarà venduto a un prezzo elevatissimo", ha infatti spiegato Heid.‎

‎Apple del resto sembra essere consapevole del problema, tanto che ultimamente ha provato ad innalzare il livello dei propri compensi per chi segnala vulnerabilità, estendendo anche i premi ad altre piattaforme oltre ad iOS, proprio nel tentativo di scongiurare il pericolo che gli scopritori preferiscano rivendere i risultati sul dark web‎‎. Se questa misura sarà sufficiente però soltanto il tempo potrà dirlo.‎