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a cura di Tom's Hardware

Quella di Héctor Germàn Oesterheld (Buenos Aires, 1919 - data di morte incerta, tra il 1977 ed il 1978) è una storia nella Storia. È impossibile parlare di lui senza raccontare quello che succedeva in quegli anni in Argentina, nel sud America e nel mondo in generale.

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Héctor Oesterheld (Wikipedia)

Negli anni '70 l'Argentina viveva un periodo di grave crisi politica. Il governo di Juan Domingo Peròn terminò con la morte del presidente, cui successe la terza moglie Isabel Martìnez de Peròn, detta Isabelita, in qualità di presidente ad interim che avrebbe dovuto ricoprire fino al termine della legislatura.

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Senza alcuna esperienza politica alle spalle, Isabelita commise l'errore di ascoltare Josè Lopez Rega, potente figura dell'estrema destra, che la convinse ad utilizzare fondi pubblici per finanziare Alianza Anticomunista Argentina, un gruppo paramilitare che iniziò la persecuzione dei membri della sinistra del paese. Tale situazione degenerò nel golpe militare del 1976, col quale salì al potere il generale Jorge Rafael Videla.

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Francisco Solano López (Wikipedia)

Videla diede vita a un nuovo tipo di repressione, tanto violenta quanto silenziosa. Gli oppositori non venivano radunati in campi di concentramento o negli stadi, ma ai piani inferiori delle caserme e delle prigioni, dove nessuno poteva vederli, e lì venivano torturati per mesi e infine uccisi. Si attivò così la macchina assassina della Guerra Sporca, appoggiata dagli USA nell'ambito dell'Operazione Condor, che mirava a dare potere ai regimi di estrema destra nell'America latina, allontanando dall'area il rischio comunismo. Questi accadimenti furono trattati per anni come illazioni o teorie del complotto, fino a che nel 1993 la CIA desecretò i documenti che confermavano ogni cosa.  

A tal proposito, chi fosse interessato ad approfondire può iniziare dalla visione di alcuni film, tra cui (doppiati in italiano) Il segreto dei suoi occhi, Figli/Hijos e Kamchatka.

La fantascienza è un atto politico

Prima uccideremo tutti i sovversivi, poi uccideremo i loro collaboratori, poi i loro sostenitori, poi quelli che rimarranno indifferenti e alla fine uccideremo i timidi.

(Generale Ibérico Manuel Saint-Jean)

Spesso capitava che ad intere famiglie sopravvivessero soltanto i bambini più piccoli, che di frequente venivano dati in adozione a genitori fedeli al regime. Le persone catturate, invece, delle quali non viene mai ritrovato il corpo, prendono il nome di desaparecidos, scomparsi.

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Ma come si inserisce Oesterheld in tutto questo? Mentre Francisco Solano Lopez durante la dittatura riuscì a fuggire in Europa, Oesterheld non poté o, forse, non volle. Negli anni precedenti la morte di Peròn, intorno al 1968, lo scrittore si era avvicinato, spinto dalle sue quattro figlie, agli ideali comunisti.

Eternauta+Fasciculo+4+ +1981[1]

Beatriz, 19 anni; Diana, 23 anni, incinta di otto mesi e con un figlio di un anno, Fernando; Marina, 18 anni, incinta di due mesi; Estela Inés, 25 anni, e suo figlio di tre anni. In quest'ordine tutte loro furono imprigionate, torturate e uccise, come i loro compagni. Il figlio di Diana Irene fu dato in adozione ai nonni paterni, ed è noto che la ragazza partorì nella caserma Campo de Mayo, dove era detenuta, ma degli altri bambini non si sa nulla.

In tutta la nazione il governo perseverava l'aberrante opera di sterminio. Di fronte a questa tragedia, familiare e nazionale, Héctor Germán Oesterheld e sua moglie Elsa non poterono restare indifferenti. Decisero di combattere la dittatura, anche a costo di morire, come le loro giovanissime figlie.

Oesterheld è un padre che ha vissuto il più atroce dei drammi, un nonno che ha sentito sulla pelle dei suoi innocenti nipoti l'orrore della crudeltà umana. Si unì al gruppo combattente dei Montoneros, ma non smise mai di impugnare l'arma che sapeva usare meglio di tutte le altre: la penna. E fece quello che gli riusciva meglio: scrivere.

Ed ecco che, nel dicembre 1976, esce il primo volume di una storia che terminerà nell'aprile 1978: L'Eternauta. Il ritorno, che sovverte tutti gli spunti della fantascienza di quel tempo e si proietta nell'Argentina del futuro, dove un redivivo Juan Salvo e lo stesso Héctor Germán Oesterheld aiutano gli uomini, regrediti a uno stadio primitivo, a liberarsi dal giogo dei Loro.

In quest'opera traspare tutta la rabbia di Oesterheld: Juan Salvo non è più un sopravvissuto, ma un guerriero inarrestabile e assetato del sangue dei Loro. Anche ogni altra forma di vita, però, si è evoluta per sopravvivere banchettando sui resti del più debole. Il mondo che nel primo volume si era unito per combattere l'invasore ora è divenuta una fucina di cattiveria e ferocia, dove l'unica cosa che conta è uccidere per primi. Tutto ciò che c'era nella fantascienza occidentale di quel tempo (gli uomini falco di Flash Gordon, le macchine a vapore, persino le meravigliose strutture degli alieni, che nel cinema cominciavano già allora ad essere benevoli) viene ribaltato, divenendo spaventoso anziché mirabolante.

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Per i dittatori Il ritorno è la goccia che fa traboccare il vaso. Anni prima infatti Oesterheld aveva già pubblicato un'altra storia invisa alla giunta militare, ovvero Ché, la biografia a fumetti di Ernesto Guevara. Illustrata da Alberto ed Enrique Breccia, questa storia, insieme alla riscrittura del 1969 de L'Eternauta in una versione più politicizzata ed estrema, causerà la fine di Oesterheld. Si dice che l'editore, leggendo Ché, gli avesse raccomandato di pubblicarla in forma anonima, ma Oesterheld gli avrebbe risposto: "Non è possibile nascondersi, sarebbe una contraddizione dopo aver scritto la biografia di un personaggio come il Ché rifiutarsi di firmarla. Non solo voglio firmarla, ma voglio il mio nome bello grande in copertina."

Anni dopo, Alberto Ongaro (fumettista, nonché amico e collaboratore di Hugo Pratt e Dino Battaglia) si rivolgerà alle autorità argentine per sapere la sorte dello scrittore, la sola risposta che riceverà sarà:

"Abbiamo dovuto occuparci di lui perché ha realizzato la più bella biografia di Ernesto Guevara che sia mai stata scritta."

Oesterheld visse in prima linea la tentata rivoluzione dell'Argentina e ne pagò le conseguenze in prima persona, sul proprio corpo, insieme alla sua famiglia e a centinaia di migliaia di persone. Di tutta la famiglia sopravvisse soltanto Elsa, moglie di Hector, venuta a mancare nel 2015. La dittatura finirà anche grazie a donne come lei, che crearono la Asociación Madres de Plaza de Mayo e la Asociación Civil Abuelas de Plaza de Mayo, costituite rispettivamente dalle madri e dalle nonne delle vittime, che protestavano attivamente contro l'operato del governo, rischiando la loro stessa vita. Costoro riuscirono a portare davanti agli occhi del mondo quello che succedeva in Argentina, che era proprio ciò che la giunta militare voleva evitare.