Drone volante con stampante 3D per gli incidenti nucleari

A Londra nasce il prototipo di un drone per gestire le emergenze più difficili.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un robot volante che è anche una stampante 3D, il cui compito è preparare scorie nucleari affinché un altro drone possa prelevarle e allontanarle. Sembra fantascienza ma è tutto vero, anche se solo un prototipo; lo ha realizzato Mirko Kovac (Imperial College London) insieme al suo team.

I modelli in prova sono due, a quattro o sei eliche, e lavorano in squadra. Il quadricottero usa l'estrusore per posizionare la schiuma di poliuretano sul bersaglio (una scatola nel video). L'esacottero poi si posa direttamente sulla schiuma ancora fresca, aspetta che si asciughi - fa da colla - e porta via il materiale pericoloso.

In sviluppo c'è anche un modello con a bordo un Microsoft Kinect, capace di esaminare il territorio per decidere come muoversi. Inoltre questi robot potranno "costruirsi dei nidi" sugli alberi, usando la schiuma di poliuretano, "e ricaricare le batterie con le celle solari, e osservare i dintorni", afferma Kovac.

I prototipi sono piccoli e non possono fare molto, ma dovrebbe essere facile passare a proporzioni maggiori. L'esacottero ad esempio si può realizzare in una forma molto più grande  - passando da 2,5 a 40 Kg quanto a capacità di trasporto - e con una maggiore autonomia.

Si spera che un giorno questa macchine possano effettivamente aiutare in situazioni di emergenza dove bisogna affrontare pericoli radioattivi o materiali pericolosi di altro genere. Il progetto è pensato inoltre anche per eventuali usi civili: questi droni ad esempio si potrebbero usare per riparare un tetto spendendo molto meno rispetto al costo della manodopera umana.