Droni cacciatori di amianto a Fidenza, non chiamateli giocattoli

A Fidenza per tre anni i droni verranno impiegati insieme a riprese aeree per individuare per mappare la presenza di amianto e la dispersione energetica.

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a cura di Dario D'Elia

A Fidenza verranno impiegati droni per confermare la presenza di amianto nelle coperture dell'area urbana e individuare i profili di dispersione energetica delle case. Insomma, il Comune nel tempo otterrà una mappatura precisa sia delle aree da bonificare che quelle a più alto tasso di consumo energetico. Anche se le coperture in eternit sono state bandite dal 1992, per la loro natura cancerogena, sopravvivono sui tetti di fabbricati civili e industriali.

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"È un progetto sperimentale innovativo unico in Emilia-Romagna. Entro l'estate presenteremo pubblicamente i dati della mappatura dell'amianto sulla superficie urbana", ha commentato l'Assessore all'Ambiente del Comune di Fidenza, Giancarlo Castellani. "In un concetto, avremo una solida base scientifica da utilizzare negli interventi di riqualificazione urbana previsti nel PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento), con le opportune misure di sostegno".

Il piano di 3 anni e complessivamente 30mila euro di spesa prevede tre fasi. Il primo anno riguarderà la mappatura delle superfici in amianto, il secondo la dispersione termica della città in inverno e il terzo anno è previsto uno studio dell'isola di calore (estate).

Il partner tecnico di riferimento è la specialista in droni AeroDron, che in base alle immagini multi spettrali catturate dai voli CGR (Compagnia generale di riprese aeree) identificherà la traccia dell'amianto attraverso modelli matematici realizzati dallo spin off Res Gea dell'Università di Chieti. Una volta mappata la presenza dell'amianto si procederà con le verifiche tramite droni e a terra di tutti i casi dubbi con un approccio random sul 15% delle coperture censite.

"L'acquisizione di dati scientifici chiari serve per programmare interventi di riduzione degli sprechi energetici e le scelte conseguenti per una migliore pianificazione urbanistica", ha commentato Castellani.

"I droni acquisiranno informazioni spettrali all'infrarosso, producendo migliaia di immagini digitali del territorio comunale che saranno una vera e propria mappa su singoli edifici o interi quartieri, attraverso la quale leggere le principali situazioni di inefficienza termica", ha spiegato nel dettaglio Romeo Broglia di AeroDron.