Dyson, IA e robotica per rivoluzionare le pulizie domestiche

Durante una recente intervista Mike Aldred, capo della divisione robotica di Dyson ha parlato di come intelligenza artificiale e robotica si preparano a rivoluzionare anche il settore delle pulizie domestiche.

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a cura di Alessandro Crea

Ormai è chiaro che il futuro ci riserva un grande sviluppo per domotica e Internet delle Cose. La reale portata dei dispositivi smart e l'impatto sul nostro quotidiano però probabilmente non ci è ancora del tutto chiara. La recente intervista fatta da The Verge a Mike Aldred, capo della divisione robotica di Dyson, ci può però aiutare in questo. Se infatti anche un "produttore di aspirapolvere" ha allo studio soluzioni basate su Intelligenza Artificiale, deep learning e robotica allora diventa più chiaro l'impatto che tali tecnologie avranno anche sulla nostra vita di tutti i giorni.

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Mike Aldren di Dyson

"Per quanto riguarda la robotica ci sono due aspetti principali: comprensione visiva e machine learning" ha spiegato Aldren. "Al momento la robotica è incentrata principalmente sulla capacità di evitare ostacoli. Noi invece vogliamo arrivare alla capacità di interazione. Perché se è possibile interagire, se riesci a comprendere la stanza e i relativi oggetti, allora possiamo cominciare a pensare alla possibilità di manipolare gli oggetti e questo aprirebbe all'introduzione di diverse altre funzioni. Ad esempio sarebbe possibile eseguire pulizie "intelligenti" come spolverare. Per spolverare senza fare danni infatti è necessario saper distinguere un tavolino da un vaso Ming."

Per quanto riguarda il machine learning, Aldren pensa alla capacità di una macchina di comprendere cosa va fatto e cosa non va fatto e come va fatto. In questo modo infatti nel tempo potrebbe di cambiare il proprio comportamento, eliminando alcuni aspetti che potrebbero rivelarsi inefficaci o addirittura deleteri in determinati contesti, per sostituirli con altri più appropriati, in grado di soddisfare maggiormente l'utente.

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Dyson 360 Eye

Aldren comunque ha spiegato meglio la visione dell'azienda. Dyson produce già attualmente diversi dispositivi connessi, ma prima di creare un vero e proprio ecosistema ritiene indispensabile comprendere come esso possa essere davvero utile per semplificare la vita quotidiana. Lo stesso dicasi anche per i comandi vocali. Creare la tecnologia e la necessaria infrastruttura non sarebbe un problema ma in quanto azienda che sviluppa soluzioni applicate, Dyson non ha intenzione di perdere tempo e risorse nella creazione di sterili esercizi di stile, la cui utilità si poi effettivamente limitata.

In ogni caso lo sviluppo di nuovi prodotti più smart e connessi, dotati di IA e capaci di apprendere è solo questione di tempo: essi arriveranno, non appena il mercato ne avrà davvero bisogno e l'azienda avrà trovato soluzioni davvero vantaggiose e interessanti per la loro implementazione.