E-cig più care dal 2015, e l'ibrida Philip Morris?

Il governo rincara le accise sul tabacco: anche le e-cig alla nicotina costeranno di più. Interrogativi leciti sulla nuova ibrida Philip Morris.

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a cura di Dario D'Elia

Le svapate con la sigaretta elettronica alla nicotina costeranno di più dal 2015, a causa degli aumenti delle accise. Ieri sera il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto tabacchi, già passato al vaglio delle commissioni parlamentari, che dovrebbe consentire entrate per 130 miliardi di euro. Il primo gennaio 2015 scatteranno aumenti del prelievo fiscale su sigarette tradizionali, elettroniche e tabacco sfuso. Nello specifico si parla per le classiche bionde di un aumento minimo per le più care e di circa 20 centesimi per quelle che costano 4 euro e 40 centesimi.

Rincari

L'aliquota complessiva (IVA e accise) sulle tradizionali passa dal 58,6 al 58,7%, mentre per le elettroniche si parla di un 50%. Il problema è che per i liquidi e-cig è difficile stabilire la base imponibile poiché rispetto al chilogrammo convenzionale di sigarette non c'è ancora un indice adeguato. Insomma c'è ancora qualche dettaglio tecnico da definire.

Stesso discorso probabilmente per le nuove e-cig ibride (Marlboro HeatSticks) che Philip Morris introdurrà entro la fine dell'anno sul mercato italiano e quello giapponese. iQOS, almeno così è stata chiamata in sede di presentazione, è una sigaretta che mette insieme vero tabacco e componenti elettronici. In pratica non avviene combustione ma la temperatura generata dal dispositivo è sufficiente per liberare le componenti aromatiche.

Si acquisteranno i mini-pacchetti di sigarette (dal tabacco speciale) e per svapare si userà poi l'accessorio riscaldante. Lo stabilimento di Bologna entro il 2016 dovrebbe arrivare a sfornare 30 miliardi di unità all'anno.

Gran mossa di Philip Morris, verrebbe da pensare. Come ha fatto a far tassare la sua ibrida come una e-cig invece che una tradizionale dato che contiene tabacco?