Ecco l'androide con il profilo su Facebook!

Presso l'Università degli Emirati Arabi è stato sviluppato un androide che imparerà a conoscere gli umani su facebook.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'imitazione dell'umano passa anche dai social network. Se fino ad ora parlare di "bot" rimandava ad un idea negativa, o al massimo ad una sterile manciata di linee di codice, da oggi tutto potrebbe cambiare.

Un gruppo di ricerca arabo-tedesco ha infatti creato un robot e, per mettere alla prova le sue capacità relazionali, gli ha fatto aprire un account su Facebook. Perché? Per mettere alla prova la nuova macchina, e vedere se può essere un punto di partenza per sviluppare relazioni positive tra uomini e automi.

O magari qualcuno gli ha detto che tra qualche anno le uniche relazioni saranno quelle virtuali e telematiche?

O forse perché qualcuno gli ha detto che le relazioni umane, in futuro, saranno tutte su Facebook. Chi lo sa?

Il Dr Nikolaus Mavridis afferma di voler superare la riluttanza e le difficoltà che si rilevano quando si parla di "amicizia" tra uomo e robot. I social network sarebbero, a quanto pare, un punto di partenza importante, perché basati sul linguaggio scritto e sulle fotografie. La "inumanità" del robot, quindi, dovrebbe pesare meno in questo contesto.

Quel che è certo è che il gruppo non aveva certo in mente il simpatico Wall-e, o gli avanzati NS-5 di "Io Robot", ma c'è da chiedersi se la reincarnazione di Avicenna, uno scienziato arabo del decimo secolo, risulterà simpatica ad almeno qualcuno dei 200 milioni di utenti di Facebook.

Hey, lei è più carina. Ma su Facebook purtroppo non c'è...

Il robot è in grado di riconoscere i volti, sia quelli reali che quelli ritratti in fotografia, sostenere conversazioni improvvisate e di "tenere aggiornato il suo profilo su Facebook", sostenendo scambi con i propri amici e cercandone di nuovi.

Ha persino un superpotere: quando incontra una persona nuova nel mondo reale, può controllare al volo su Facebook, e se il nuovo amico ha un profilo, lo usa come base per intavolare una conversazione. Visto che, al momento, il faccialibro è l'unico tema di conversazione per molte persone, potrebbe rivelarsi una mossa vincente.

Il prototipo attuale è basato sulla struttura PeopleBot, sviluppata da ActivRobots, e anche il suo aspetto reale è piuttosto convincente. Una caratteristica necessaria, visto che andrà in giro per i laboratori a chiacchierare con gli scienziati.

L'idea è buona, e ci piace che si tenti di far procedere l'interazione tra uomo e macchina: ma se l'obiettivo e stimolare gli essere umani ad agire, c'è qualcuno che ha delle idee migliori. Ricordate Aiko, il robot teenager con l'orgasmo?

Quando troveremo il suo profilo, chiederemo l'amicizia ad Avicenna, e di certo lo faranno in tanti: magari diventerà una star. A meno che Facebook non gli sospenda l'account, come con tutti i bot.