Ecco le batterie flessibili agli ioni di litio che non fanno boom

Un team di ricercatori sudcoreani ha realizzato una batteria agli ioni di litio pieghevole che si preannuncia non solo come una soluzione ideale per l'elettronica flessibile, ma anche un passo avanti sotto il profilo della velocità di produzione, stabilità e sicurezza.

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a cura di Manolo De Agostini

Scienziati sudcoreani dell'Ulsan National Institute of Science and Technology hanno realizzato una batteria agli ioni di litio pieghevole. Al momento i dettagli comunicati sono pochi, quindi non siamo in grado di affermare quanto effettivamente questa soluzione si fletta, ma secondo gli studiosi questa batteria getta le basi non solo per lo sviluppo di dispositivi mobili davvero flessibili, ma anche batterie ricaricabili più efficienti e sicure.

Secondo il Ministero dell'Educazione, Scienza e Tecnologia, un team di ricerca congiunto guidato dal professor Lee Sang-young dell'Ulsan National Institute of Science and Technology e ricercatori di altri nove istituti - tra cui il professor John A. Rogers dell'Università dell'Illinois - hanno avuto successo nella creazione di elettroliti composti da polimeri che si comportano come se fossero fluidi (ma non lo sono) e che possono essere sia adattabili che stampabili.

Le soluzioni tradizionali usano elettroliti in forma liquida, inseriti all'interno di un case di forma definita, rettangolare o quadrata, che non offre flessibilità. Queste batterie sono a rischio di esplosione, anche se fortunatamente il problema si verifica sempre meno rispetto a qualche anno fa. Grazie all'uso di nanomateriali applicabili a qualsiasi superfice i nuovi elettroliti rendono le batterie non solo pieghevoli, eliminando il bisogno di case rigidi, ma anche più stabili, secondo il Ministero della Scienza, che ha parzialmente sovvenzionato la ricerca.

Foto di repertorio

La creazione della batteria comporta la diffusione degli elettroliti fluidici sugli elettrodi e la loro esposizione a dei raggi ultravioletti per 30 secondi. Secondo un sito sudcoreano la tecnica ricorda il familiare gesto dello spalmare la marmellata su una fetta di pane e dovrebbe velocizzare la produzione. Un altro vantaggio degli elettroliti stampabili è la maggiore efficienza. Se gli elettroliti sono stampabili, si può realizzarli in diversi modi, contribuendo alle reazioni chimiche che migliorano le capacità della batteria.

"Le soluzioni tradizionali agli ioni di litio che usano elettroliti liquefatti hanno problemi di sicurezza in quanto lo strato che separa gli elettroliti potrebbe fondersi con il calore. In quel caso gli elementi positivi e negativi potrebbero entrare in contatto causando un'esplosione", ha dichiarato un rappresentante del Ministero. "Dato che le nuove batterie usano materiali flessibili solidi e non liquidi, ci si può attendere un livello di stabilità decisamente maggiore rispetto alle batterie ricaricabili convenzionali".

"Speriamo che il nostro studio consenta la commercializzazione rapida di dispositivi mobili flessibili e di un uso più sicuro delle batterie", ha dichiarato in conclusione il professor Lee Sang-young. La ricerca, intitolata "Imprintable, bendable, and shape-conformable polymer electrolytes for versatile-shaped lithium-ion batteries" è stata pubblicata sull'ultimo numero di Advanced Materials.

Siamo ben lontani da un'applicazione concreta, ma questo studio potrebbe velocizzare il processo. La ricerca, come molte altre tra cui quella di IBM di cui vi abbiamo parlato soltanto ieri, quella di LG Chem proprio sulle batterie o quella di un altro ateneo sudcoreano, servirà all'evoluzione di tanti prodotti che usiamo nel quotidiano - come gli smartphone - ma anche a creare dispositivi totalmente nuovi. La strada a ogni modo è stata tracciata e si vedono già all'orizzonte i primi possibili sviluppi, con le proposte Youm di Samsung o il Corning Willow Glass, un vetro flessibile come la plastica dedicato a schermi OLED e LCD.