Editori italiani contro Maroni sulla pirateria online

Gli editori italiani, riuniti nella AIE (Associazione Italiana Editori) ritengono che le dichiarazioni del Ministro Maroni siano un danno per il settore degli audiovisivi, e polemizzano sulle sue posizioni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Associazione Italiana Editori (AIE) richiama all'ordine il Ministro Maroni, dopo le dichiarazioni che quest'ultimo aveva rilasciato sulla pirateria, secondo cui le misure restrittive non sono una soluzione. Non solo, ha persino ammesso di scaricare contenuti illeciti (Maroni sgambetta la SIAE, scordatevi l'HADOPI).

Roberto Maroni, il ministro pirata.

Il messaggio dell'AIE, parte di Confindustria, è molto chiaro: "Non si sentiva il bisogno di un intervento del Ministro degli Interni per incoraggiare i pirati a svolgere la loro attività".

Gli editori italiani ricordano che "il peer-to-peer non è illecito di per sé, ma lo diventa se oggetto di condivisione sono opere protette dal diritto d'autore copiate illegalmente", dando vita a un fenomeno che è un vero e proprio furto, si legge sulla dichiarazione rilasciata ieri.

Il comunicato della AIE, si chiude con un invito alla ricerca, per conoscere meglio il fenomeno. Tuttavia l'organizzazione fa finta di nulla sulla proposta di Maroni, che auspica una legge che legalizzi gli usi legittimi del P2P.  "La soluzione è creare un sito protetto, sicuro e legale, dove i ragazzi possano scaricare brani i cui diritti d'autore sono garantiti dall'intervento di uno o più sponsor. Questa è la via maestra per tutelare sul serio i diritti di tutti", ha detto il ministro, raccogliendo l'approvazione di molti nomi importanti (Lettera aperta a Maroni, il paladino del P2P).