El Salvador, la corte dei conti indagherà sugli acquisti di Bitcoin e i bancomat crittografici

Il governo del presidente Nayib Bukele sarà indagato dalla Corte dei conti di El Salvador a seguito di una denuncia sui suoi acquisti di Bitcoin.

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a cura di Alessandro Crea

Il governo di El Salvador sta affrontando un'indagine sui suoi acquisti di bitcoin e sui bancomat crittografici. L'indagine arriva in mezzo a una serie di controversie che circondano l'introduzione da parte del Paese centroamericano di bitcoin come valuta a corso legale. La Corte dei conti – che sovrintende alla spesa pubblica del Paese – ha dichiarato di aver ricevuto una denuncia il 10 settembre scorso da un gruppo per i diritti umani e la trasparenza in El Salvador, chiamato Cristosal.

"Dopo aver ammesso il reclamo, si procederà a svolgere il rapporto di analisi legale e, in modo tempestivo, a inoltrare tale rapporto al Coordinamento generale dell'audit", ha affermato la Corte dei conti. Cristosal ha chiesto un audit degli acquisti di bitcoin del governo, nonché una revisione di come il governo ha finanziato e realizzato la costruzione di bancomat crittografici nel Paese.

Questa non è la prima volta che il progetto bitcoin del presidente Bukele ha sollevato l'ira tra gli attivisti per i diritti umani dentro e fuori El Salvador.

Il presidente Bukele ha annunciato per la prima volta l'intenzione di dare corso legale a bitcoin durante la Bitcoin Conference di quest'anno a giugno. Il 7 settembre, bitcoin è stato poi ufficialmente riconosciuto come moneta a corso legale. Tra queste due date, le polemiche sulla decisione non sono mai mancate. Per cominciare, la legislazione bitcoin del Paese costringe le aziende ad accettare bitcoin come pagamento quando offerto. Questa decisione, vista da molti come una legge coercitiva, ha portato a molte proteste per le strade di El Salvador in vista del 7 settembre, inoltre il governo è stato accusato di intimidire, mettere a tacere e molestare i suoi critici più espliciti.