Elezioni AGCOM: arrivano i caschi blu dell'ONU

Frank La Rue, relatore speciale dell’Onu per la libertà di manifestazione del pensiero, ha chiesto ufficialmente al Governo Monti di garantire trasparenza e pluralità nelle prossime nomine AGCOM. In verità in Italia si sono già mosse al riguardo forze politiche e associazioni di vario genere.

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a cura di Dario D'Elia

L'ONU ha richiesto ufficialmente al Governo Monti di garantire la massima trasparenza (e pluralismo) nella nomina dei prossimi membri AGCOM. Mai in passato si era concretizzata una presa di posizione così forte: qualcuno potrebbero persino arrivare a considerarla un'ingerenza. Per altro è la stessa critica che muovono sempre i governi (dittatoriali) che in altri paesi del mondo ricevono questo genere di attenzioni.

Eppure Frank La Rue, relatore speciale dell'Onu per la libertà di manifestazione del pensiero, secondo Il Fatto Quotidiano parrebbe preoccupato. Nella lettera indirizzata al Sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, parla dell'esigenza di indire una consultazione pubblica (che coinvolga anche la società civile) per decidere i prossimi 7 commissari. Trasparenza e correttezza dovrebbero essere chiave per garantire ai cittadini italiani persone realmente impegnate nella difesa degli interessi comuni invece che quelli particolari.

Caschi Blu

Oggi più che mai i nodi legati alle frequenze TV, lo sviluppo della banda larga, la competizione nel mercato della manutenzione dell'ultimo miglio e tanti altri tempi hanno implicazioni dirette sul quotidiano degli utenti. Non si tratta più di dinamiche distanti dalla realtà o semplicemente correlate ai rapporti di forza fra i grandi gruppi. Decidere che RAI e Mediaset possano ulteriormente consolidarsi nel mercato del digitale terrestre, oppure stabilire che gli Internet Provider devono comportarsi come poliziotti della Rete sono questioni di interesse pubblico.

Non è un caso infatti che più forze politiche, associazioni dei consumatori, coalizioni di gruppi di cittadini, associazioni di categoria hanno chiesto formalmente al Governo che venga tutelato il diritto all'informazione e la democrazia con nomine alle luce del Sole.

Il presidente uscente Calabrò ha ormai chiuso il bilancio del suo settennale. Da rilevare che alla fine il nuovo regolamento anti-pirateria non è stato deliberato poiché il Governo non ha approvato la corrispondente norma interpretativa.

Adesso bisognerà capire se per la nuova squadra si proseguirà con le vecchie regole, ovvero con i membri nominati dai partiti, oppure se vi possa essere spazio per un colpo di scena.