EMILY, il salvagente radioguidato per recuperare i naufraghi

Il centro ricerche della Marina USA ha sviluppato un salvagente radioguidato che la guardia costiera greca sta impiegando per salvare le vite dei migranti in mare.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

EMILY è il salvagente radioguidato del centro ricerche della Marina statunitense che sta contribuendo a salvare vite nel Mediterraneo. La Guardia costiera greca sta impiegando "Emergency Integrated Lifesaving Lanyard" durante le operazioni di recupero migranti che sempre più spesso si svolgono al largo dell'isola di Lesbo.

emily rescue
EMILY

Office of Naval Research (ONR) ha svelato le caratteristiche del dispositivo lo scorso weekend durante la Naval STEM Expo and Sea-Air-Space Exposition 2016 di National Harbor (Maryland). Si tratta di un cilindro galleggiante di 1,2 metri che pesa 11 kg. Monta un mini-motore idrogetto come quello delle moto d'acqua che permette una velocità massima di 35 km/h. La potenza a disposizione consente una buona agilità anche in condizioni di mare mosso e il traino di 5 persone. Non mancano poi un sistema di comunicazione radio a due vie, una videocamera per live video su smartphone e luci di emergenza. Il controllo remoto (max 730 metri) avviene con un radiocomando.

emily

"EMILY è fatto in kevlar e compositi aerospaziali e quindi virtualmente indistruttibile", ha spiegato Mulligan, AD dell'azienda produttrice Hydronalix. "Può essere lanciato da un elicottero o un ponte e poi radioguidato dove c'è bisogno di un salvataggio". Attualmente ci sono ben 260 EMILY operativi in giro per il mondo: vengono impiegati dalle Marine, squadre soccorsi e guardie costiere di Corea del Sud, Indonesia, Singapore, Regno Unito, Francia, Mongolia, Brasile, Messico e Grecia.

Stupisce forse che non ne esista ancora una versione autonoma, ma probabilmente è solo questione di tempo. La stessa Marina statunitense pur avendo finanziato i progetti di sviluppo non impiega EMILY. Saranno in attesa della prima versione intelligente.

Ad ogni modo il team di sviluppo ha recentemente potenziato il dispositivo con una videocamera termica e sta lavorando a un sistema di intelligenza artificiale che possa agevolare nella gestione delle priorità di recupero in mare.