Equo compenso: Franceschini convoca associazioni e SIAE

Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini sta per avviare il tavolo di confronto sull'equo compenso.

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a cura di Dario D'Elia

Svolta epocale per la tassa sui dispositivi hi-tech, ovvero l'equo compenso. Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, appena ritornato dopo il malore che l'ha colto a inizi marzo, ha confermato che incontrerà tutte le parti in causa per raccogliere informazioni e decidere su eventuali variazioni.

Il leak (sconfessato) di febbraio

Sembra una cosa da poco, ma bisogna ricordare che a dicembre gli italiani hanno rischiato una rivalutazione automatica dei compensi con incrementi in alcuni casi anche del 500%. L'ex ministro Bray, a seguito delle proteste, venne costretto a congelare tutto promettendo l'avvio di un approfondito studio sull'uso dei dispositivi elettronici che vengono usati per effettuare copie digitali.

A febbraio è rimontata la febbre con le prime indiscrezioni sulla nuova rimodulazione, ma probabilmente si è trattato di un nuovo falso allarme. Adesso Franceschini cercherà di fare il punto con SIAE, produttori e associazioni dei consumatori. Che non sia mai che qualcuno gli passi sottobanco un rapporto sui paesi dove l'equo compenso non esiste o dove è fortemente ridimensionato. Gli toccherebbe poi spiegare al presidente (SIAE) Gino Paoli che "The Times They Are a-Changin'", come cantava Dylan.