Eruzione solare: previste aurore mozzafiato stanotte

Fasci di luce rossi, verdi e azzurri questa notte illumineranno i cieli ai poli. Forse ci saranno interferenze con i satelliti, ma niente di cui preoccuparsi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Particelle solari espulse dal Sole durante due eruzioni solari consecutive dei giorni scorsi stanno interessando in queste ore la Terra. La prima delle due ondate di tempesta solare ha raggiunto la Terra ieri, l'altra di maggiore entità arriverà fra questa notte e domani mattina.

Come noto questi avvenimenti possono causare disturbi per i satelliti, possibili interferenze con le comunicazioni e con i sistemi di navigazione GPS, oltre che irregolarità di tensione nelle reti elettriche, ma in genere lievi e circoscritte ad alcune aree che non comprendono l'Italia.

Foto scattata da Steve Swanson dalla ISS, luglio 2014

Giovedì non ci sono stati problemi, e stando alla documentazione del NOAA nemmeno questa volta ci sarà troppo di cui preoccuparsi. Chi però si troverà in Paesi prossimi ai poli potrebbe godersi la vista di suggestive aurore, come quella fotografata dall'astronauta Steve Swanson dalla ISS durante la tempesta solare di luglio 2014.

Il fenomeno è dovuto alle particelle solari cariche (elettroni e protoni) che si scontrano con la ionosfera della Terra, creando un bagliore che può essere visibile come luce aurorale. Nelle regioni settentrionali della Terra questo bagliore è noto come aurora boreale o polare, nel sud si chiama aurora australe, o luci del sud.

La prima ondata era conseguenza di un brillamento solare M4.6 rilevato lunedì dal Solar Dynamics Observatory. La seconda ondata si è invece verificata mercoledì con quella che è stata definita una "massiccia eruzione solare" di classe X1.6 con espulsione di massa coronale, che porterà alla formazione di "notevoli aurore in gran parte del nord degli Stati Uniti", lungo il confine USA-Canada, così come in New England.

Gli appassionati che resteranno confinati in Italia potranno sicuramente trovare su Internet (Space.com è fra i siti più ricchi) e sui social numerose foto e video: non perdeteli perché sono davvero suggestivi.

La zona del Sole in cui sono avvenute le eruzioni è la macchia solare attiva conosciuta come AR2158, che secondo il direttore dell'SWPC Thomas Berger sembra essere in fase di rottura, e con l'enorme brillamento solare X1.6 può essere arrivata alla rottura definitiva.