Eruzione solare, Terra sotto attacco: la tecnologia reggerà

Il nostro Pianeta è bombardato da protoni ad alta energia, espulsi dal Sole in seguito all'eruzione solare più potente dal 2005 a oggi. Il rischio è che le telecomunicazioni vadano in tilt, specie in determinate zone del globo. Al momento però tutto funziona regolarmente.

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a cura di Manolo De Agostini

Un'eruzione solare di notevole entità, avvenuta alle cinque del mattino di ieri, ha dato il via a un fenomeno che nei prossimi giorni dovrebbe culminare con il bombardamento della Terra da parte di un numero elevato di protoni ad alta energia. L'eruzione è avvenuta nell'area 1402 del Sole, una ragione particolarmente attiva in questo periodo, e ora le particelle stanno compiendo il tragitto che ci separa dalla nostra stella a 6,4 milioni di chilometri all'ora.

Si tratta di un fenomeno che potrebbe impattare sulle nostre apparecchiature tecnologiche, perché si tratta dell'evento di maggior rilievo dal 2005 a questa parte. A dirlo il NOAA (Amministrazione nazionale americana per gli oceani e l'atmosfera) e la NASA, che ha subito dichiarato che gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale non corrono alcun rischio.

La preoccupazione principale è vedere se la tempesta magnetica causerà problemi a sistemi GPS, alla griglia elettrica e ai satelliti per la comunicazione (che potrebbero riavviarsi), specialmente alle latitudini maggiori, verso il Polo Nord. Per questo durante l'evento non saranno lanciate navicelle spaziali e gli aerei diretti sulle regioni polari saranno deviati. L'allerta, al grado 3 di una scala di cinque, è fino a mercoledì.

Bisogna dire che finora non si sono registrati problemi e l'attività solare presenta periodicamente eventi di differente entità, come vi abbiamo raccontato lo scorso giugno. Finora l'impatto del plasma espulso durante la tempesta solare ha avuto l'effetto, gradito, di permettere di scattare immagini ancora più spettacolari dell'aurora al circolo polare artico, che potete osservare qui.

Non bisogna tuttavia prendere alla leggera questi eventi, poiché nella storia è già successo che abbiano avuto un impatto concreto: nel 1989 una tempesta solare ha causato un grande blackout nel Quebec, in Canada.

"Sono le persone che hanno bisogno di un GPS con la precisione del centimetro a doversi preoccupare, non chi vuole sapere se deve svoltare in auto a 30 metri di distanza", ha dichiarato Doug Biesecker, fisico del National Oceanic and Atmospheric Administration Space Weather Prediction Center.

Insomma, niente panico, a meno che non siate appassionati di teorie alternative o crediate ciecamente alla profezia Maya - o almeno al senso che le è stato affibbiato.