Esopianeti nani, giganti, con e senza vapore

Con la scoperta dell'esopianeta Kepler-452b si è riacceso l'interesse per la ricerca di pianeti alieni che potrebbero ospitare la vita. Ecco cosa sono, come si cercano e quali sono i più interessanti trovati finora.

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a cura di Tom's Hardware

Quest'anno come abbiamo visto è stato spettatore di grandi scoperte, ma anche quelli passati non sono stati da buttare, anzi. Vediamo un breve riepilogo delle maggiori scoperte del 2014, anno in cui in tutto furono annotati circa 700 nuovi candidati pianeti extrasolari.

Artist's concept of the potentially habitable super Earth Gliese 832c, against a background of a stellar nebula

Del più importante, Kepler-186f, abbiamo già parlato. Forse però vi è sfuggito Gliese 832c, il "mondo abitabile della porta accanto", ossia un pianeta potenzialmente abitabile che si trova a soli 16 anni luce dalla Terra. Stiamo parlando di una "super Terra", ossia di un pianeta che secondo gli scopritori sarebbe almeno cinque volte più massiccio della Terra e che potrebbe essere abitabile, ma potrebbe anche avere in superficie temperature roventi come quelle di Venere. Anche Gliese 832c orbita attorno a una nana rossa, e gli astronomi l'hanno scoperto utilizzando tre diversi strumenti a terra.

Un altro protagonista dello scorso anno è stato Kepler-10c, un pianeta circa 17 volte più massiccio della Terra. Anche se in genere i pianeti così grandi sono principalmente gassosi, Kepler-10c è roccioso, quindi entra di diritto nella rosa delle "mega Terre". Questo "Godzilla" - come l'ha soprannominato uno dei suoi scopritori - orbita attorno a una stella simile al Sole che si trova a circa 560 anni luce dalla Terra.

Artist's concept of the exoplanet Kepler 10c, the Godzilla of Earths that's 17 times more massive than Earth

Nani gassosi

I pianeti rocciosi possono essere molto più grandi di quanto si pensasse, allo stesso modo quelli gassosi possono essere sorprendentemente piccoli. È questa la conclusione di uno studio del 2014, che propone la classificazione dei pianeti extrasolari "nani gassosi".

Dopo aver studiato più di 600 pianeti scoperti da Kepler i ricercatori hanno scoperto che mondi con dimensioni inferiori a 1,7 volte quelle della Terra possono essere rocciosi, e che quelli almeno 3,9 volte più grandi del nostro pianeta sono gassosi. La maggior parte dei pianeti compresi tra questi due estremi però sono probabilmente "nani gassosi", ossia pianeti con nuclei rocciosi e spesse atmosfere di idrogeno-elio, che non hanno mai raggiunto le dimensioni di Saturno o Giove.

La prima esoluna

Il 2014 è stato l'anno in cui gli astronomi hanno individuato per la prima volta quella che potrebbe essere la luna di un pianeta extrasolare, anche se non avremo mai la conferma. Un gruppo di ricercatori ha utilizzato la tecnica del microlensing gravitazionale e ha notato un fenomeno di lensing gravitazionale causato da un oggetto in primo piano, che potrebbe identificare una luna rocciosa. Purtroppo non ci sarà modo di fare ulteriori ricerche perché gli eventi di microlensing sono incontri casuali.

Scientists have detected the first exomoon candidate  This artist's concept shows a possible view of the exomoon (left) and a version of the system if it is actually a star and planet

Il primo pianeta extrasolare della missione K2

Il metodo originale seguito da Kepler per la ricerca di nuovi esopianeti come detto ha subito una battuta d'arresto nel maggio 2013 a causa dei guasti tecnici. La sua attività è ripresa a maggio 2014 con la missione K2, che ha dato in breve tempo i suoi frutti. Nel mese di dicembre infatti Kepler 2 ha trovato il primo pianeta extrasolare: si chiama 116454b HIP, è circa 2,5 volte più grande della Terra e si trova a 160 anni luce di distanza da noi.

Il più antico pianeta extrasolare potenzialmente abitabile

Un altro successo importante del 2014 riguarda la scoperta di Kapteyn b, un mondo che orbita nella zona abitabile di una nana rossa a soli 13 anni luce di distanza dal nostro Sistema Solare.

Kapteyn b ha 11,5 miliardi di anni, il che lo rende il più antico pianeta conosciuto che potrebbe essere in grado di sostenere la vita. Per dare qualche termine di paragone, ricordiamo che la Terra ha meno di 4,6 miliardi di anni, mentre l'universo stesso è nato 13,8 miliardi di anni fa. In sostanza, se ci fosse vita su Kapteyn b avrebbe avuto molto tempo per evolversi.

Pianeti intorno ad ogni stella?

Un altro studio del 2014 suggerisce che praticamente attorno ad ogni nana rossa della Via Lattea orbita almeno un pianeta. Considerato che le nane rosse costituiscono almeno il 70 percento dei 100 miliardi di stelle della galassia, è facile capire che i mondi in cui potrebbe esserci vita sono tantissimi.

I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato le osservazioni fatte da due strumenti in Cile - High Accuracy Radial velocity Planet Searcher (HARPS) e l'ultravioletto e Visual Echelle Spectrograph (UVES). I risultati rafforzano precedenti accertamenti operati dai ricercatori che hanno esaminato i dati di Kepler.

Mondi simili alla Terra in sistemi a due stelle?

Per chiudere in bellezza la carrellata del 2014 è infine da ricordare che in quell'anno, per la prima volta, gli astronomi hanno trovato un pianeta roccioso simile alla Terra che orbita intorno a un sistema a due stelle.

Il pianeta, conosciuto come OGLE-2013-BLG-0341LBb, si trova a circa 3.000 anni luce dalla Terra ed è probabilmente troppo freddo per sostenere la vita come noi la conosciamo. Non è il primo pianeta ad essere avvistato in un sistema a due stelle, ma la scoperta di OGLE-2013-BLG-0341LBb è significativa perché mostra che i pianeti rocciosi si possono formare anche in sistemi a due stelle. Considerato che la metà di tutte le stelle della Via Lattea sono sistemi binari, l'esistenza di questo mondo suggerisce che i pianeti abitabili possano essere più comuni di quanto gli scienziati avevano creduto.