ETF via Nasdaq: il Bitcoin non sostituirà il dollaro

ETF Trends spiega, in un articolo per il Nasdaq, alcune informazioni su Bitcoin e criptovalute. Scopriamo i passaggi salienti dell'analisi.

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a cura di Dario Oropallo

È stato pubblicato, sul blog ufficiale del Nasdaq, un articolo di ETF Trends che prova a rispondere a una serie di questioni sui Bitcoin e - più in generale - sulle criptovalute. L'analisi presenta l'emblematico titolo di "Bitcoin e criptovalute: frode o il futuro?" e prova a chiarire una serie di questioni che sono ampiamente dibattute da investitori, sostenitori e istituzioni. ETF Trends è un'azienda leader nell'informazione, analisi, sostegno, strategia e investimento in Exchange Traded Funds (ETF). Le sue analisi sono parte di una rubrica ospitata all'interno del blog del Nasdaq, volta ad aiutare gli investitori a comprendere meglio queste materie. Lo scopo dell'ultimo pezzo è spiegare pro e contro di Bitcoin e criptovalute, rivolgendosi a un pubblico non avvezzo alla materia.

L’articolo prova inizialmente a rispondere a tre domande, cioè:

  • Bitcoin è uno schema Ponzi?
  • Bitcoin minaccia il dollaro americano?
  • Qual è l’aspetto più interessante di Bitcoin per chi specula?

Per quanto concerne la prima domanda, gli autori ritengono che "la tecnologia delle criptovalute e della blockchain più in generale ha una serie di potenziali casi d'uso. Tuttavia, il caso d'uso principale di Bitcoin è la mobilità della ricchezza. Più specificamente, Bitcoin sembra essere lo strumento perfetto per i trasferimenti transfrontalieri di grandi somme di ricchezza. [...] La storia è piena di esempi di beni che hanno derivato valore dalla loro capacità di trasferire clandestinamente la ricchezza attraverso i confini. [...] Bitcoin è la logica evoluzione di questa domanda".

Riguardo la competizione tra Bitcoin e dollaro, ETF Trends ritiene che "piuttosto che vedere Bitcoin in competizione con il dollaro americano e le valute fiat, pensiamo che sia più correttamente visto in competizione con (o un'aggiunta a) l'oro. [...] Se Bitcoin facilita la fuga di asset da giurisdizioni più draconiane (ad esempio, la Cina), allora questi asset potrebbero trovare una nuova casa. I paesi con valute stabili e forti diritti di proprietà privata potrebbero beneficiare di questi flussi in uscita facilitati da Bitcoin. In altre parole, l'obiettivo finale non è quello di convertire lo yuan cinese in Bitcoin, ma di portarlo in una giurisdizione più stabile di scelta. Bitcoin è un canale per queste transazioni. I mercati attraenti (come gli Stati Uniti) sono la destinazione". Ciò spiega anche l'attenzione del FBI, ma non delle istituzioni USA, verso i rischi di chi investe in criptovalute.

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